Proseguono gli accertamenti dei carabinieri nell'ultimo covo del boss Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara. I Ris con l'utilizzo di un apparecchio sonar scandagliano centimetro per centimetro le pareti a caccia di eventuali vani nascosti. Altri uomini dell'Arma muniti di martello pneumatico forano il pavimento alla ricerca di nascondigli sotterranei. Dall'arresto del capomafia, avvenuto i 16 gennaio, sono state decine le case perquisite e controllate. Oltre al covo di vicolo San Vito, la stanza segreta trovata nell'appartamento di un ex indagato per mafia e il primo immobile in cui il padrino si è nascosto in paese, sono state setacciate le proprietà di fiancheggiatori e dei loro familiari.
"Oggi dalla riunione col Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza è emerso che le Prefetture non conoscerebbero bene il numero delle logge massoniche presenti in tutto il Paese. Come Commissione regionale antimafia approfondiremo la questione". Lo ha detto ai giornalisti il presidente della Commissione regionale antimafia Antonello Cracolici, al termine della seduta a Castelvetrano. "L'associazionismo deve essere legato al principio della trasparenza", ha aggiunto Cracolici. La riunione nella città natale del boss Matteo Messina Denaro è stata la prima missione esterna della Commissione. "Non a caso siamo oggi riuniti qui", ha detto Cracolici. Il presidente ha ribadito la vicinanza ai sindaci e poi sui beni confiscati e la loro gestione ha detto: "E' una giungla dove bisogna prima capire e poi intervenire".