Al termine di una seduta fiume di dodici ore, iniziata al mattino e terminata all'una di notte, il Consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione 2014. Partono i cantieri lavoro nei quartieri per impiegare disoccupati e operai a rischio povertà, il microcredito (101 mila euro), il fondo di garanzia grandi eventi (100 mila euro), il bilancio partecipato (30 mila), punti del nuovo programma amministrativo della Giunta del sindaco Giovanni Ruvolo presente in aula fino al termine della seduta, insieme all'assessore al Bilancio, Boris Pastorello.
Ma la maratona finanziaria ha presentato diverse connotazioni politiche. L'opposizione si è presentata compatta. Prima con un documento unitario e poi con la decisione di abbandonare l'aula prima della discussione di sette emendamenti contestati, perchè discussi dalla giunta soltanto con i partiti di “Alleanza per la città”. E' successo che la Regione Siciliana, in alcuni interventi, ha trasferito risorse maggiori del previsto, per un valore di 270 mila euro in conto capitale e 100 mila euro per la parte corrente. Somme che la maggioranza ha tradotto in emendamenti al bilancio che prevedono interventi negli impianti sportivi di quartiere e nel sociale.
Nello specifico: 70 mila euro per i cantieri sociali del “Lavoro solidale”, 130 mila euro per gli impianti sportivi di quartiere, 70 mila euro per la manutenzione del centro storico (e anche del mercato strata ‘a foglia), 41 mila euro per le iniziative e gli eventi natalizi e di fine anno, 30mila euro per i servizi sociali e 30 mila euro per gli impianti sportivi comunali. Emendamenti anche condivisibili, ha detto in aula Gianluca Bruzzaniti di Officina Politica Nissena, in una reprimenda, ma sui quali si è giocata “una spartizione politica”. Bruzzaniti ha riferito nel suo intervento di aver visto esponenti della giunta e i tecnici, mentre predisponevano gli emendamenti con i soli esponenti dei partiti di “Alleana per la città”. Per Bruzzaniti (sostenuto in questa valutazione da tutta l'opposizione) si tratta di “vecchia politica”.
Non si è fatta attendere la replica dell'assessore Pastorello: “Non accetto che si parli di spartizione” per interventi di pubblica utilità come il sociale e gli impianti sportivi. Altro dato: i sommovimenti e i mal di pancia in seno alla stessa maggioranza, che comunque ha retto in nome della ragion politica alla prova del voto.
Il bilancio è infatti passato con sedici voti favorevoli, tanti quanti i consiglieri presenti alla votazione, tutti della maggioranza (assenti Romano e Petitto). Prima le polemiche in seno alla quarta commissione bilancio, andate in scena al mattino in aula, con la spaccatura tra la presidenza di Carlo Campione e alcuni componenti di opposizione, in particolare Movimento 5 Stelle e Forza Italia con i consiglieri Alaimo e Misirola, che hanno rivendicato le proprie posizioni critiche in seno all'organo consiliare.
Poi, l'incidente diplomatico con la seconda Commissione Urbanistica, presieduta dalla consigliera di maggioranza Adriana Ricotta, che insieme all'opposizione ha manifestato tutto il suo disappunto per la delibera sulla valorizzazione degli immobili comunali da alienare, propedeutica al bilancio, esitata dalla sola commissione bilancio. La Ricotta chiedeva un esame congiunto con la seconda commissione, visto che la materia atteneva allo stato e al valore di immobili, richiesta a cui si è associato Bellavia di Ncd.
Infine, l'incidente “politico” nel pomeriggio, quando in discussione c'era il Piano triennale e annuale delle opere pubbliche.
Protagonista, ancora, la seconda commissione presieduta da Adriana Ricotta.
La commissione ha proposto due emendamenti al “Piano triennale”, uno sulla riformulazione del protocollo con lo Iacp, riguardante l'illuminazione delle aree attigue agli edifici popolari, oggi a carico degli inquilini assegnatari, e uno sul monitoraggio della sicurezza negli edifici scolastici e altri interventi.
Emendamenti che, secondo una versione circolata nei corridoi di palazzo del Carmine, avevano ricevuto un via libera informale, ma che in aula il Segretario Generale ha classificato come inammissibili, in quanto incidevano su un aspetto “sostanziale” del Piano Triennale.
Trattandosi di modifiche “sostanziali” al piano, secondo gli uffici, la delibera di Giunta andava nuovamente pubblicata, con l'obbligo di “pubblicità” per altri sessanta giorni. Gli emendamenti della Seconda Commissione urbanistica, non sono stati quindi ammessi, generando il malcontento della Ricotta e di numerosi consiglieri di opposizione Antonio Favata e altri consiglieri Udc. E' stato lo stesso partito centrista, a recuperare in parte “l'incidente politico”, trasformando gli emendamenti in atti di indirizzo, poi approvati, e sui quali in aula il sindaco Giovanni Ruvolo, ha manifestato l' impegno di portarli avanti.