Pubblicato il: 16/12/2014 alle 17:00
Quale è l'iter di affido di alcuni locali del centro polivalente Michele Abbate alle Acli di Caltanissetta? Se lo chiede il consigliere comunale di Caltanissetta Protagonista, Toti Petrantoni, in una interrogazione al sindaco in cui chiede di sapere “perché non è stato citato il regolamento dei contratti del Comune di Caltanissetta e se lo stesso esiste ed è aggiornato alle norme vigenti e cosa prevede nel dettaglio”.
Toti PetrantoniPetrantoni cita il parere della Corte dei Conti del Veneto n. 33 del 2009 che recita: “Bisogna considerare che se lo scopo del patrimonio disponibile è generalmente quello di produrre reddito, risulta evidente che una cessione gratuita di un immobile non solo non reca alcuna entrata all’ente, e dunque costituisce un utilizzo non coerente con le finalità del bene, ma addirittura può risultare fonte di depauperamento – e dunque di danno – patrimoniale per l’ente, che è invece tenuto ad improntare la gestione del proprio patrimonio a criteri di economicità ed efficienza, e a scegliere la soluzione che ottimizzi al massimo i costi di gestione in relazione anche alle finalità cui il patrimonio è adibito”.
Il consigliere comunale nell'atto evidenza che “l’affidamento, ad esempio, non parla di eventuali costi di manutenzione straordinaria”. Da qui i quesiti all'Amministrazione comunale dalla quale Petrantoni chiede se “è prevista una fidejussione? Perché lo scopo del progetto che si esaurisce in due anni viene prorogato per altri tre per l’effettuazioni di eventi? Non si è posta l’Amministrazione il problema che, se dovesse passare questo principio espresso e approvato, ogni associazione, ente non a scopo di lucro potrebbe pretendere l’affidamento di ogni immobile comunale per le stesse motivazioni? La partecipazione a campionati federali, lo svolgimento di attività teatrali, l’attività ludica per infanti o anziani svolte da mille associazioni in città perché non dovrebbero avere la stessa opportunità? Anche in quel caso il Comune agevolerebbe, così come lo fa in questo caso con le Acli, attività ricreative e culturali. Non siamo in presenza di un servizio a domanda individuale, per il quale ben altre norme di carattere economico e finanziario impongono ai contraenti obblighi e doveri?
Non era il caso invece – aggiunge Toti Petrantoni – molto più elegantemente e in modo trasparente pubblicare un bando per la concessione onerosa, anche se limitata, del bene immobile interessato invece di adombrare sospetti chiari e inequivocabili di riconoscimenti verso persone che sono state molto vicine al Sindaco in campagna elettorale? Lo scopo dell’attività proposta e’ davvero compatibile con la destinazione d’uso prevista dal Comune del Centro “Michele Abbate” per il quale, giusto per quella destinazione, è stato contratto un mutuo ancora in essere?”