Il Gruppo consiliare dell'UdC e alcuni consiglieri della minoranza hanno richiesto alla presidente del Consiglio Leyla Montagnino una convocazione straordinaria e urgente in merito alla pubblica sicurezza legata alla presenza di immigrati in città.
L’incontro – al quale i consiglieri suggeriscono la presenza del Prefetto, del Questore, della Deputazione nazionale e regionale che rappresenta il nostro territorio e del Comandante dei Vigili Urbani – dovrà avere come ordine del giorno la protesta organizzata da una ventina di nigeriani lo scorso 16 dicembre di fronte al centro di accoglienza ordinaria di via Niscemi.
I firmatari della richiesta hanno sottolineato che tale condizione “la nostra comunità ha assistito all’ennesima rivolta da parte di immigrati che a torto o ragione hanno protestato per l’ottenimento e il godimento di diritti politici nella nostra Nazione. Il diritto alla manifestazione è sancito dalla nostra costituzione, ma ciò che non è permesso, per legge, è l’interruzione del pubblico servizio oltre ad atti osceni in luogo pubblico ai quali cittadini (adulti e bambini) hanno potuto assistere. (Condizione che) Non è tollerabile anche a seguito dell’ordinanza sindacale del 26/09/2014 che è stata emanata per contrastare azioni che possano offendere i sentimenti di ciascun cittadino attraverso l’oltraggio alla pubblica decenza. Tutelare l'ordine pubblico – concludono i consiglieri – significa prevenire le azioni collettive di violenza e di arbitrio e garantire l'ordine sociale inteso come quieto svolgimento della vita comunitaria in tutte le sue manifestazioni di tipo economico, culturale, volontaristico e altro ancora”.
A tal fine i consiglieri ritengono indispensabile e improrogabile “discutere i comportamenti degli immigrati nel nostro territorio e le azioni da intraprendere, attraverso un atto di indirizzo politico, atto a prevenire e contrastare azioni incivili ed illegali nel nostro Comune”.
Per approfondire la vicenda del 16 dicembre: Barricata di nigeriani in via Niscemi, blocchi per i ritardi della commissione. Polizia e carabinieri sedano la rivolta