Pubblicato il: 23/01/2015 alle 11:52
Ripartiti i seggi spettanti ai gruppi parlamentari all’Assemblea regionale siciliana nella Commissione parlamentare speciale d’indagine e studio sulla Formazione professionale.
Il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, con nota del 21 gennaio scorso ha rideterminato, a norma dell’articolo 29 ter, comma 1 del Regolamento interno, la ripartizione dei 15 seggi come appreso specificato: Partito democratico 3; Movimento 5 Stelle 2; Unione di Centro 1; Nuovo Centro Destra 1; Forza Italia 1; Partito dei Siciliani Mpa 1; Sicilia Democratica 1; Articolo 4 1; Democratici riformisti per la Sicilia 1; Grande Sud – PID verso FI 1; Lista Musumeci verso FI 1; Misto 1.
Toccherà, adesso, a ciascun gruppo parlamentare trasmettere i nominativi di spettanza dei parlamentari designati. Dopo quest’ultimo passaggio regolamentare, la Commissione potrà – finalmente – insediarsi e cominciare a lavorare.
Si chiude così un lungo iter iniziato con l’accoglimento da parte del presidente Ardizzone della mozione n.283 nella seduta 151 del 6 maggio 2014, primo proponente il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone.
Si apre una fase nuova per il settore della formazione professionale. Con la sua decisione, il presidente dell’Ars ha restituito centralità al Parlamento siciliano su un comparto strategico per la Sicilia da troppo tempo sotto i riflettori.
Adesso è necessario che la Commissione inizi a lavorare con un presidente che possa essere individuato – bipartisan – tra i partiti della minoranza parlamentare all’Ars.
Attraverso la richiamata Commissione la politica siciliana ha il dovere di fare veramente chiarezza sulla gestione amministrativa del settore negli ultimi anni.
Una nuova pagina politica si apre, un momento importante di riflessione ed indirizzo, da cogliere nella sua interezza e sfruttare al meglio in assoluta trasparenza, per gettare le basi per una vera riforma legislativa della Formazione professionale.
Una risposta forte e concreta, se vogliamo, al tentativo, in atto, del Governo del presidente Rosario Crocetta di riorganizzare per via amministrativa il comparto che ha conosciuto uno dei momenti più oscuri dal 1976 ad oggi. I lavoratori massacrati e impoveriti potranno conoscere la verità sulla gestione politico-amministrativa del sistema formativo regionale.
Era stato Falcone, a margine dell’accettazione da parte del presidente dell’Ars della mozione 283, a dichiarare che: “La commissione servirà a fare luce, ma anche a correggere le numerose debolezze del mondo formativo innanzitutto relativamente alla mancanza di una concreta programmazione, per passare alle risorse finanziare da assegnare, per arrivare ai mancati trasferimenti agli enti, alle cosiddette “compensazioni” che sottraggono fondi per i dipendenti, nonchè alla ricollocazione dei lavoratori degli enti de finanziati. Fare chiarezza, insomma, sulle gravissime criticità che il settore sta vivendo e sulle nuove prospettive che si vogliono tracciare per garantire da un lato un servizio formativo efficiente, dall’altro la salvaguardia dei livelli occupazionali del personale impiegato”.
Va ricordato come ci siano voluti, ahinoi, oltre otto mesi per completare l’iter per la composizione della citata Commissione parlamentare speciale d’indagine e studio sulla Formazione professionale. Otto mesi dove è successo di tutto.
Un tempo troppo lungo, chissà perché. E nel frattempo la situazione nel settore della formazione professionale è precipitata sempre più verso il baratro.
Un tempo troppo lungo perché nel frattempo i problemi si sono aggravati ed è cambiata la composizione della giunta di governo, siamo alla terza edizione, e sono cambiati sia l’assessore, con la sindacalista Mariella Lo Bello che è subentrata all’universitaria Nelli Scilabra, che il dirigente generale alla guida del dipartimento al ramo, con Gianni Silvia che ha sostituito Anna Rosa Corsello.
Sono arrivate diverse pronunce della magistratura amministrativa di primo e secondo grado che hanno dato uno scossone al settore mettendo in discussione alcune scelte adottate dall’Amministrazione regionale su indirizzo politico del Governo. Questioni delicate come l’indennità agli allievi, negata con una apposita direttiva di programmazione della terza annualità dell’Avviso 20/2011, o il mancato scorrimento della graduatoria del citato bando, in violazione delle clausole previste dalla ‘lex specialis’, sono alcuni esempi del caos politico e amministrativo.
Ripartiti i seggi spettanti ai gruppi parlamentari all’Assemblea regionale siciliana nella Commissione parlamentare speciale d’indagine e studio sulla Formazione professionale.
Il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, con nota del 21 gennaio scorso ha rideterminato, a norma dell’articolo 29 ter, comma 1 del Regolamento interno, la ripartizione dei 15 seggi come appreso specificato: Partito democratico 3;Â Movimento 5 Stelle 2;Â Unione di Centro 1;Â Nuovo Centro Destra 1;Â Forza Italia 1;Â Partito dei Siciliani Mpa 1;Â Sicilia Democratica 1;Â Articolo 4 1;Â Democratici riformisti per la Sicilia 1;Â Grande Sud – PID verso FI 1;Â Lista Musumeci verso FI 1;Â Misto 1.
Toccherà, adesso, a ciascun gruppo parlamentare trasmettere i nominativi di spettanza dei parlamentari designati. Dopo quest’ultimo passaggio regolamentare, la Commissione potrà – finalmente – insediarsi e cominciare a lavorare.
Si chiude così un lungo iter iniziato con l’accoglimento da parte del presidente Ardizzone della mozione n.283 nella seduta 151 del 6 maggio 2014, primo proponente il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone.
Si apre una fase nuova per il settore della formazione professionale. Con la sua decisione, il presidente dell’Ars ha restituito centralità al Parlamento siciliano su un comparto strategico per la Sicilia da troppo tempo sotto i riflettori.
Adesso è necessario che la Commissione inizi a lavorare con un presidente che possa essere individuato – bipartisan – tra i partiti della minoranza parlamentare all’Ars.
Attraverso la richiamata Commissione la politica siciliana ha il dovere di fare veramente chiarezza sulla gestione amministrativa del settore negli ultimi anni.
Una nuova pagina politica si apre, un momento importante di riflessione ed indirizzo, da cogliere nella sua interezza e sfruttare al meglio in assoluta trasparenza, per gettare le basi per una vera riforma legislativa della Formazione professionale.
Una risposta forte e concreta, se vogliamo, al tentativo, in atto, del Governo del presidente Rosario Crocetta di riorganizzare per via amministrativa il comparto che ha conosciuto uno dei momenti più oscuri dal 1976 ad oggi. I lavoratori massacrati e impoveriti potranno conoscere la verità sulla gestione politico-amministrativa del sistema formativo regionale.
Era stato Falcone, a margine dell’accettazione da parte del presidente dell’Ars della mozione 283, a dichiarare che: “La commissione servirà a fare luce, ma anche a correggere le numerose debolezze del mondo formativo innanzitutto relativamente alla mancanza di una concreta programmazione, per passare alle risorse finanziare da assegnare, per arrivare ai mancati trasferimenti agli enti, alle cosiddette “compensazioni” che sottraggono fondi per i dipendenti, nonchè alla ricollocazione dei lavoratori degli enti de finanziati. Fare chiarezza, insomma, sulle gravissime criticità che il settore sta vivendo e sulle nuove prospettive che si vogliono tracciare per garantire da un lato un servizio formativo efficiente, dall’altro la salvaguardia dei livelli occupazionali del personale impiegato”.
Va ricordato come ci siano voluti, ahinoi, oltre otto mesi per completare l’iter per la composizione della citata Commissione parlamentare speciale d’indagine e studio sulla Formazione professionale. Otto mesi dove è successo di tutto.
Un tempo troppo lungo, chissà perché. E nel frattempo la situazione nel settore della formazione professionale è precipitata sempre più verso il baratro.
Un tempo troppo lungo perché nel frattempo i problemi si sono aggravati ed è cambiata la composizione della giunta di governo, siamo alla terza edizione, e sono cambiati sia l’assessore, con la sindacalista Mariella Lo Bello che è subentrata all’universitaria Nelli Scilabra, che il dirigente generale alla guida del dipartimento al ramo, con Gianni Silvia che ha sostituito Anna Rosa Corsello.
Sono arrivate diverse pronunce della magistratura amministrativa di primo e secondo grado che hanno dato uno scossone al settore mettendo in discussione alcune scelte adottate dall’Amministrazione regionale su indirizzo politico del Governo. Questioni delicate come l’indennità agli allievi, negata con una apposita direttiva di programmazione della terza annualità dell’Avviso 20/2011, o il mancato scorrimento della graduatoria del citato bando, in violazione delle clausole previste dalla ‘lex specialis’, sono alcuni esempi del caos politico e amministrativo.
di Peppe Messina