Pubblicato il: 22/04/2015 alle 09:49
“Abbiamo deciso di astenerci perché non vogliamo contribuire all'ennesima illusione per i cittadini e soprattutto per i commercianti nisseni.” Così commenta il portavoce Giovanni Magrì del M5S Caltanissetta a seguito del consiglio comunale tenutosi lunedì 20 Aprile riguardante la situazione della gestione del traffico e l’eventuale chiusura in centro storico.
Il M5S di Caltanissetta si era presentato ai cittadini con un programma elettorale che prevedeva la chiusura totale del centro storico a seguito dell'adeguamento degli strumenti sopra citati, ma “vista la situazione di disagio a carico dei commercianti e la mancata realizzazione di quelle opere e attività necessarie prima della totale chiusura, saremmo stati favorevoli ad una ztl temporanea e dinamica, ma solo a seguito di un'analisi basata su valutazioni certe e veritiere che rendano concrete le scelte prese dal consiglio comunale” commenta il gruppo di lavoro urbanistica che ha lavorato a proposito della chiusura del centro storico. Giovanni Magrì, consigliere comunale e portavoce pentastellato aggiunge:” Abbiamo chiesto, prima di qualsiasi votazione, l'adeguamento del piano urbano del traffico, del piano della mobilità e del piano parcheggi e soprattutto dell’esito del collaudo, senza i quali ogni decisione presa nel consiglio di lunedì 20 Aprile sarebbe stata inutile. Pur comprendendo in pieno le difficoltà e le richieste dei commercianti, alla votazione in consiglio comunale il M5S Caltanissetta si è astenuto perché non volevamo essere complici di quella che potrebbe rivelarsi l'ennesimo fumo senza arrosto – ha concluso il consigliere comunale -.
L'adeguamento degli strumenti di programmazione poteva essere eseguito durante i sette lunghi mesi in cui sono stati realizzati i lavori di pavimentazione di Corso Vittorio Emanuele.
Il M5S di Caltanissetta, sta già lavorando ad una soluzione di buon senso che proporrà al Sindaco e all'assessore al ramo sperando in una propensione verso la collaborazione piuttosto che una decisione quasi unilaterale come quella adottata ad oggi potrebbe apparire”.