Pubblicato il: 30/06/2015 alle 09:13
Salvatore Licata, presidente della prima commissione consiliare al Comune di Caltanissetta, ha volute sottolineare l’attenzione dei suoi concittadini sulla questione che riguarda il riordino delle province.
Il presidente della commissione Affari Generali ha sottolineato che il dibattito affronta una questione “talmente delicata e strategica per l' avvenire dei nostri figli che non può essere inghiottita dall'indifferenza e da un mutismo politico dilagante”.
Con tali presupposti Salvatore Licata la scorsa settimana si è accodato al gruppo di dipendenti dell’ex provnicia regionale che sono andati a Palermo a manifestare. Un viaggio che è stato, second il parere del presidente “una sorta di viaggio della speranza, per la partecipazione ad un corteo, organizzato dalla rappresentanze sindacali confederali della funzione pubblica, avente ad oggetto la questione relativa al futuro delle ex Province e dei sui dipendenti, conclutosi con un incontro con il Presidente e con i Capigruppo dell'Assemblea regionale.
La partecipazione al corteo mi ha creato una grande emozione perché ho letto negli occhi degli uomini e delle donne presenti profonda rabbia, derivante dalla consapevolezza di ciò che la Provincia, e con sé il dipendente provinciale, ha rappresentato nella storia recente dello Stato Italiano e della nostra Regione, ma anche una sorprendente compostezza scaturente dalla dignità che ha accompagnato tutti i partecipanti alla manifestazione”.
Allo spirito combattivo di chi vive la questione in prima persona, però, è mancata, secondo il parere di Licata, la partecipazione delle rappresentanze istituzionali.
“In effetti – ha commentato -, si è vista la presenza sparuta di qualche Sindaco e qualche Presidente di Consiglio comunale; tutti gli altri, centinaia in tutta la Regione, hanno ritenuto di non intervenire pensando forse che il problema non li riguardasse.
L'incontro, poi, con le rappresentanze regionali non ha portato nulla di nuovo se non la solita retorica di una Politica che oramai non sa più dare certezze e che brancola nel buio della rassegnazione e dell'ignavia.
Di fronte a cotanto scoramento e mortificazione è necessario, però, un sussulto di orgoglio, quale quello manifestato martedì, e una reazione veemente ma al contempo ragionata quale quella messa in campo dalle rappresentanze sindacali in questi anni di calvario delle Province.
Ora, dopo tanto immotivato tergiversare, sembreremmo forse essere alle battute conclusive di questa triste storia.
Èora più che mai che bisogna fare quadrato attorno alla questione ed ognuno assumersi le proprie responsabilità.
Èimminente il ritorno in aula all'ARS della riforma delle Province e l'opinione pubblica sarebbe giusto che venga informata se la deputazione regionale intenderà responsabilmente, e non con comparsate propagandistiche, fare fronte comune con la messa in atto di iniziative concludenti ed incisive al fine di fare valere veramente gli interessi del territorio nisseno nella elaborazione della legge relativa ai Liberi Consorzi siciliani”.