Pubblicato il: 21/07/2015 alle 10:29
“Un coordinamento scoordinato che ha portato al fallimento lo spirito fondante del Polo Civico: la partecipazione democratica”. Sono state queste le parole dure pronunciate dai consiglieri Salvatore Licata e Linda Talluto nei confronti di Ruben Giamporcaro. Il coordinatore del polo civico spalleggiato da una piccola cerchia di collaboratori, secondo i due consiglieri della maggioranza ha destrutturato i principi cardine del gruppo civico.
“Si è innescato al vertice un cinismo che ha preso il posto del civitismo” ha spiegato utilizzando un giro di parole il consigliere Salvatore Licata che ha sottolineato come la richiesta di “allontamento” sia stata sollevata solo per chi, come loro due, hanno avuto il coraggio di denunciare lo stato dei fatti e non contro i tanti che, delusi dal cambio di rotta, hanno deciso di non frequentare più in modo attivo.
Talluto e Licata non hanno alcuna intenzione di abbandonare la maggioranza poiché è proprio lì che i cittadini li hanno scelti e votati. “Restiamo dove siamo e contribuiremo, con la nostra critica costruttiva, a dare una mano per realizzare quel progetto civico proclamato in campagna elettorale onorando gli impegni presi. Noi possiamo camminare a testa alta davanti ai cittadini, un pregio che non tutti nella giunta comunale o nel polo civico possono permettersi di fare. Se il sindaco o la sua giunta non adempierà gli impegni presi dovrà fare i conti con i cittadini come tutti noi che siamo stati eletti”.
Salvatore Licata e Linda Talluto hanno ribadito di aver accolto in principio il progetto del Polo civico come espressione della democrazia partecipata e di averlo sponsorizzato e promosso contribuendo in modo attivo alla vittoria nelle urne. Intenti che, però, sono mutati in altri esponenti del gruppo che hanno iniziato a dubitare del sistema già dopo le elezioni facendoli sentire quasi “ospiti in casa d'altri”. A poco più di un anno, hanno spiegato Talluto e Licata a dimostrazione della loro tesi, “le assemblee del Polo Civico ricordano più le riunioni condominiali che dibattiti per la pianificazione delle strategie per la città”.
“Ci siamo sentiti scalzati da Ruben Giamporcaro che, invece di fare il coordinatore della campagna elettorale ha assunto il ruolo di “segretario” mantenendo il ruolo che era “pro tempore” trasformandolo, invece, a tempo indefinito “sine die”. Questo non ha dato spazio – secondo il parere dei consiglieri – alle infiltrazioni propositive dall'esterno e trovando cavilli, talvolta, contro le decisioni non condivise deliberate dall'assemblea”.
I “mal di pancia” di Licata e Talluto sono proseguiti e sono molti gli esempi citati durante la lunga conferenza stampa tenuta questa mattina a Palazzo del Carmine: dall’omissione degli incontri settimanali che dovevano essere svolti con la giunta (e che in 12 mesi si contano nelle dita di una sola mano) alla proposta di far ruotare i capigruppo in consiglio ma non le altre cariche interne al coordinamento. “Sia io sia Carlo Campione (presente all’incontro come uditore) – non abbiamo mai contestato la turnazione ma ritengo – ha ribadito Salvatore Licata – che sia indispensabile per il bene della città valorizzare tutte le risorse interne al Polo Civico e rinnovare sia i rappresentanti della giunta sia il coordinatore”.
Sindaco e coordinatore, però, hanno “fatto quadrato” attorno alla squadra assessoriale e la causa, secondo i due consiglieri, è da imputarsi a un “conflitto di interessi personale che impedisce l'imparzialità e lo spirito di una sana critica costruttiva. Come può il coordinatore Ruben Giamporcaro contestare la giunta Ruvolo se la vicesindaco, Marina Castiglione, è sua moglie?”. Una contraddizione in termini che, hanno concluso i due consiglieri, adombra gli intenti del Polo Civico e impedisce la valorizzazione delle persone e del territorio.