Pubblicato il: 01/08/2015 alle 11:20
Un intero partito contro Giovanni Ruvolo. Dalla nomenclatura cittadina ai consiglieri comunali dell'Udc, arriva il fuoco amico contro il sindaco “colpevole” di aver nominato Sebastiano Molino consulente per la comunicazione istituzionale. Dai consiglieri e dalla segreteria cittadina dello scudocrociato – tra i partiti che hanno sostenuto l'Alleanza per la Città che ha proiettato Ruvolo a Palazzo del Carmine – arriva una bordata dai toni infuocati.
“Apprendiamo con grande disappunto dagli organi di stampa che il Sindaco Dott. Ruvolo ha nominato quale esperto esterno della comunicazione istituzionale del Comune di Caltanissetta, il Dott. Molino. Tale incarico avrà la durata di 5 mesi e graverà sulle casse comunali per un totale di Euro 7.500 lordi. Questa “brillante” iniziativa non è stata concertata con i consiglieri UDC, con gli altri gruppi di maggioranza, né tanto meno con il nostro assessore con delega alla Comunicazione Avv. Centorbi – è la tesi dei democristiani nisseni -. L'accaduto, secondo il gruppo consiliare e la segreteria cittadina dell'UDC ,rappresenta un grave dato politico, in un momento storico in cui si stagliano evidenti disagi sociali, dettati da profonda crisi economica e occupazionale, con esasperate manifestazioni da parte di nostri concittadini che versano in stati economici ingenti”, aggiungono dirigenti e consiglieri dell'udc.
“Inoltre, fa eco l'esiguità delle risorse finanziarie del Comune di Caltanissetta, a seguito dei tagli dei fondi da parte dell'ente statale e regionale, al quale si aggiunge la delibera sull'aumento della Tari di pochi giorni fa (delibera votata dal gruppo consiliare UDC, solo a fronte dell'impegno preso dal Sindaco su proposta degli stessi, affinché successivamente si applichi una riduzione della Tasi) – osservano ancora dalla segreteria cittadina e dal gruppo consiliare del partito -. Tale atto mortifica tutte le eccellenze professionali nissene che avrebbero potuto e voluto ricoprire il suddetto ruolo. Pertanto come partito riteniamo che sia stata una scelta scellerata ed ingiustificata, in un momento nel quale le priorità sono ben altre; il modello partecipativo tanto osannato dal nostro Primo Cittadino non è stato minimamente condiviso, evidenziando invece, una scelta autonoma. L'UDC chiede che il Sindaco revochi in autotutela la determina della stessa e una imminente verifica politica.”