Anche davanti al Sant’Elia ha fatto tappa la manifestazione “La salute è un diritto di tutti” organizzata dalla Cgil guidata da Rosanna Moncada. Una iniziativa per effettuare un focus sulla sanità pubblica, sulle lunghe liste d’attesa che costringono i pazienti a fare ricorso a doversi rivolgere ai privati. Per quanto riguarda il Sant’Elia la Cgil segnala la mancanza di organizzazione “la carenza di personale medico ed infermieristico ed operatore sanitario, in realtà qua si fa poco per garantire e attrarre il personale a partecipare ai concorsi, a dargli una prospettiva di carriera e di formazione importante. La carenza di personale e la cattiva gestione fanno aumentare le criticità. Lo abbiamo fatto in passato e lo continueremo interverremo sulla gestione che grava enormemente sull’offerta sanitaria”.
La manifestazione ha avuto lo scopo di sensibilizzare il territorio, la comunità tutta, su quelle che sono le criticità del nostro sistema sanitario a livello provinciale denunciando le principali criticità negli ospedali perché “i tempi di attesa sono infiniti per l’erogazione delle prestazioni, la congestione dei nostri Pronto Soccorso dove confluiscono oramai tutte le richieste di salute inevase dal territorio, determinando di contro il sovraffollamento e l’iperafflusso di accessi spesso inappropriati”. E poi la denuncia per la carenza di posti letto, la mancanza di strutture a livello territoriale soprattutto nelle zone interne della provincia che possano dare risposte ai cittadini. “Denunciamo la carenza atavica di personale, ridotto oramai al lumicino, oberato da carichi di lavoro talora esagerati per sopperire alla mancanza di professionisti e dare risposte all’utenza”. Tutto ciò secondo la Cgil è “la conseguenza del blocco decennale delle assunzioni, del mancato turnover del personale, ma soprattutto delle politiche di organizzazione del lavoro poste in essere dal management aziendale, che continua ad attuare spostamenti di personale senza preoccuparsi delle ricadute sui servizi che ciò determina, e senza rispettare le procedure previste dalla legge (mobilità)”.
Secondo il sindacato, che è pronto ad una manifestazione di protesta su Roma, si rileva “l’inadeguatezza dei Lea e l’invecchiamento della popolazione esigono risorse economiche adeguate, ma soprattutto riforme di modelli assistenziali, ormai obsoleti, che nella pandemia hanno mostrato tutte le loro lacune e debolezze. Se recuperiamo alcune posizioni in Europa le perdiamo nella sanità pubblica, dove, da tempo, registriamo il non invidiabile primato della spesa più bassa, sia in rapporto al Pil che per quota capitaria, con l’offerta sanitaria pubblica giunta ai minimi storici”.
Ed un pensiero è stato rivolto a chi fino a qualche mese fa era definito eroe perché ha continuato a prestare la sua professionalità alla popolazione: “Sono stati abbandonati nelle retrovie dai generali di un esercito disorganizzato con contratti di lavoro condannati ad essere sottoscritti a tempo scaduto, che non migliorano le condizioni di lavoro e che non tengono il passo con le retribuzioni Europee. Gli stessi fondi del Pnrr rischiano di non essere utili al cambiamento strutturale se non si interviene attraverso un investimento deciso sulle risorse umane anche per prevenire la fuga dei professionisti in cerca di condizioni migliori”.