Pubblicato il: 26/06/2023 alle 15:55
Carabinieri della compagnia di Paternò hanno denunciato cinque persone per maltrattamento di animali, manifestazioni vietate, divieto di combattimento tra animali e interruzione di pubblico servizio. Secondo l'accusa avrebbero partecipato a una corsa clandestina di cavalli che si è svolta lo scorso 12 giugno a Nicolosi alla presenza di centinaia di spettatori.
Militari dell'Arma al termine di indagini basate sulle conoscenze dell'humus criminale del territorio e sull'esame dei video postati sui social network (in particolare, in alcuni di questi, con un sottofondo di musica neomelodica, venivano esaltate le prestazioni del cavallo vincitore), sono riusciti in prima battuta a scovare e deferire i proprietari (due catanesi di 50 e 58 anni, anche con precedenti per mafia) dei cavalli "Lampo" e "Agente segreto". I due animali durante la corsa erano stati maltrattati a colpi di frusta per spronarli alla vittoria.
Identificati e denunciati poi anche i due fantini, catanesi di 42 e 41 anni, e uno degli spettatori. Le indagini dei carabinieri hanno inoltre permesso di scoprire dove fossero tenuti nascosti i due cavalli che avevano gareggiato, recuperati in altrettante stalle a Biancavilla e Lineri, frazione di Misterbianco, tra cui il purosangue inglese "Lampo", vincitore della sfida clandestina e noto nell'ambiente dell'ippica per aver partecipato a competizioni a livello nazionale. I due animali, posti sotto sequestro, sono stati quindi affidati in custodia al Centro per l'incremento ippico per la Sicilia e a un maneggio privato.
Nel corso dell'attività, i militari hanno inoltre controllato, sempre insieme all'Asp di Catania, altre stalle nel capoluogo etneo, elevando sanzioni per oltre 4.000 euro nei confronti di un 43enne catanese, pregiudicato per mafia, che deteneva due cavalli senza le prescritte documentazioni amministrative e sanitarie. Nell'ultimo anno i carabinieri del comando provinciale di Catania hanno denunciato più di 27 persone ed emesso sanzioni per oltre 94mila euro per contrastare le corse clandestine di cavalli, fenomeno criminale collegato e contiguo alle dinamiche dei clan mafiosi. (ANSA).