(di Manuela Galletta, La Stampa) «Troppe domande oggi ci tormentano». Se da un lato è «giusto che la tecnologia progredisca e vada avanti», dall’altro «non vogliamo però che un ragazzo pieno di sogni possa diventare un martire dell’innovazione». E Fulvio Filace, che a 25 anni lotta tra la vita e la morte in un letto d’ospedale, «è vittima di un test fallimentare che cambierà per sempre la sua vita e quella della nostra famiglia».
Con poche parole affidate a Facebook, la famiglia del laureando alla Federico II in Ingegneria meccanica che sognava di lavorare in Ferrari e che è rimasto coinvolto nell’esplosione di un’auto «sperimentale» in Tangenziale a Napoli sfoga il proprio dolore, la propria rabbia su quanto accaduto lo scorso venerdì 23 giugno. Parole che arrivano di sera, quella di ieri, che segna la morte della ricercatrice dell’Istituto motori del Cnr Maria Vittoria Prati, alla guida di quella macchina.La 66enne ha ceduto, dopo 4 giorni di agonia, alle gravissime ustioni riportate su tutto il corpo: quando la macchina ad alimentazione ibrida (gasolio più energia da un pannello solare) è esplosa e le fiamme hanno avvolto il veicolo, Maria Vittoria non è riuscita a muoversi, rimanendo prigioniera del fuoco. L’hanno tirata fuori i soccorsi, ma il suo corpo era stato già divorato in modo drammatico.
All’ospedale Cardarelli, reparto grandi ustionati, hanno cercato di fare il possibile, ma per l’ingegnere, tra le menti più brillanti del Cnr, non c’è stato scampo. Era sposata con uno stimato professore di Ingegneria chimica della Federico II di Napoli, Fabio Murena.Fulvio, invece, continua a lottare. Nonostante le fiamme lo abbiano investito, il giovane tirocinante al Cnr è riuscito in qualche modo a tirarsi fuori da quella trappola infernale. Ha riportato comunque ustioni gravissime di terzo grado su buona parte del corpo, ha i bronchi occlusi: è intubato ed è in coma farmacologico. Al Cardarelli è stato già sottoposto a un primo intervento chirurgico, sotto il coordinamento del primario Romolo Villani, per l’asportazione del tessuto necrotizzato. Dovrà tornare in sala operatoria per l'innesto di cute e la rimozione di eventuali punti necrotici.
Circola un appello per la donazione di sangue in favore del 25enne. La famiglia, residente a San Giorgio a Cremano, è al suo fianco, prega e accusa. Con quell’auto qualcosa è andato storto, è evidente. La vettura era il prototipo di un progetto del @CNR denominato “LIFE-SAVE – Make your car a solar hybrid” che ha l’obiettivo di convertire le auto tradizionali in modelli ibridi-solari,uno spin-off dell’Università di Salerno, progetto portato avanti da quattro partner italiani (eProInn, Mecaprom, LandiRenzo e Solbian).
La procura di Napoli ha aperto un’inchiesta: a lavoro c’è il pm Manuela Persico della sesta sezione (lavoro e colpe professionali) coordinata dal procuratore aggiunto Simona Di Monte, si procede per i reati di incendio, omicidio e lesioni gravi colpose ma al momento non ci sono indagati. Già espletati due primi importanti atti: ieri è stato ascoltato come l'ideatore del progetto, il docente Gianfranco Rizzo, manager dell'azienda eProInn interessata alla realizzazione di questo tipo di vetture; alla sua convocazione seguirà l’audizione di tutti quelli che hanno avuto un ruolo nella realizzazione di quell’auto sperimentale. Contestualmente è stato disposto il sequestro di una vettura considerata ‘gemella’ a quella andata distrutta, una Volkswagen Polo Tdi.
I punti di domanda ai quali la procura dovrà dare una risposta sono numerosi: anzitutto va chiarito cosa ha provocato l’esplosione. Un’ipotesi, al momento, c’è: a determinare la potente deflagrazione sarebbe stata la presenza, a bordo dell’auto, di due bombole, il cui contenuto al momento rimane sconosciuto. Sarà una relazione dei vigili del fuoco a fare luce sulla tipologia di gas contenuto. Il secondo punto da chiarire riguarda, appunto, la presenza di quelle bombole a bordo: la loro prevista era prevista, se non lo era qualcuno poteva immaginare il rischio che si correva trasportandole su quel particolare tipo di macchina? Ancora: la vettura ‘sperimentale’ presentava dei problemi? Pare che quel prototipo avesse già viaggiato per ora, senza dare problemi.