Pubblicato il: 27/08/2015 alle 10:03
“Abbiamo assistito all'ennesima pantomima del Sindaco di San Cataldo Gianpiero Modaffari stavolta in materia di taglio della spesa pubblica” ha commentato il commissario cittadino di area popolare Bartolo Mangione in merito all’uso dell’acqua delle fontane e abbeveratoi di Roccella e Pozzillo.
La critica dell’Ncd è rivolta alla definizione di costi superflui e beni necessari; una lista di priorità che, secondo il partito sancataldese, non è stata ben formulata dal primo cittadino.
“Quando si fa un taglio alla spesa pubblica – ha spiegato Mangione – lo si fa sulla base della spesa inefficiente e superflua, sugli sprechi e sulle spese assistenzialistiche. Mai si tagliano i beni primari essenziali dei cittadini.
Un buon padre di famiglia, quando è preso dai problemi di scarsità di reddito magari perché ha subito un licenziamento oppure perché ha avuto una crisi non taglia mai la luce elettrica o l'acqua che sono beni essenziali e necessari; semmai comincia dal taglio delle spese per i vestiti firmati, della seconda o la terza macchina o del secondo o terzo telefonino.
Nessun Sindaco di qualsiasi comune ha mai tagliato l'acqua. Questo invece è accaduto in Contrada Roccella a San Cataldo ad opera del nostro sindaco.
Secondo le informazioni in nostro possesso la spesa relativa alla bolletta di acqua per le fontane storiche di Roccella e Pozzillo si aggira intorno ai 4500 euro.
Le fontane di Roccella e di Pozzillo sono nate intorno al 1920, significa che dopo 95 anni in cui gli abitanti di queste contrade sono stati approvvigionati di acqua senza mai una interruzione nonostante la seconda guerra mondiale e le due gravissime emergenze idriche del 1980 e del 2001, essi sono stati privati del loro bene più essenziale.
Negli abbeveratoi di Pozzillo e di Roccella per risparmiare circa 5000 euro l'anno quindi, il Sindaco con un provvedimento scritto è riuscito là dove nemmeno le guerre e la siccità avevano fatto. Complimenti! Forse voleva evitare che qualcuno si lavasse la macchina? Allora in questo caso bisogna prevedere multe salatissime in modo tale da scoraggiare lo sporcaccione. O forse voleva punire qualcuno che va a riempire cisterne da 3000 litri di acqua al giorno? Ma anche in questo caso nessuno pensa che questo qualcuno è certamente privo delle condutture che gli portano l'acqua fino a casa. Egli ha penalizzato una comunità intera pur di dare addosso a qualche sventurato.
Caro Signor Sindaco abbiamo letto che ha ritirato il provvedimento in fretta e in furia ma sappiamo che lo ha fatto perché c'è stata una ribellione di massa di centinaia e centinaia di persone che sono diventate furiose per una decisione tanto miope quanto assurda. La verità è che dopo un anno e mezzo tutti hanno ben chiaro che il Sindaco ha poche idee e molta presunzione.
Nessuna giustificazione gli può essere attribuita. Ed è infantile quanto pubblicato sul giornale e cioè che è stato un equivoco. La verità è che ha capito che ha fatto una grossa fesseria ed ha fatto marcia indietro, dando però dimostrazione che forse potrebbe amministrare un condominio, ma non certo un comune di 25.000 abitanti”.