Pubblicato il: 30/06/2023 alle 08:04
"Credetemi mi scoccia davvero passare per il “professorino” che quotidianamente impartisce lezioni di circolazione stradale e di Codice della Strada, ma davvero non ci vuole grande competenza per capire cosa non va in quell’intersezione. Quella rotatoria ha un problema di dimensione". Lo scrive su facebook il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Toti Petrantoni riguardo alla rotatoria all'incrocio tra via Messina e via Redentore. A questa altezza si sono verificati diversi incidenti e secondo il consigliere comunale c'è una spiegazione. "Dovrebbe essere semplicemente più ampia – continua – si è corso in qualche modo ai ripari ampliando la circonferenza con la segnaletica orizzontale e con l’inserimento dei “panettoncini” che eviteranno l’ennesimo abbattimento del paletto con relativo segnale di prescrizione del superamento dell’ostacolo, ma che nel caso di impatto, come è ovvio, si danneggeranno sensibilmente i veicoli.
Mi rincuora l’essermi confrontato con diversi agenti della Polizia Municipale che, ancor più di me vivono la strada con tutte le dinamiche che la viabilità veicolare e pedonale comportano. Chissà se qualcuno si è mai chiesto il perché chi la “urta” è quasi sempre nel tratto in salita? Esistono nei nostri veicoli, nelle autovetture, peggio negli autocarri, degli angoli ciechi, cioè delle zone completamente buie al conducente per alcuni secondi, attimi.
Nelle rotatorie come questa,o in via Messina, o in zona Santa Croce, il problema risulta più evidente perché la dimensione modesta della circonferenza della rotatoria ricade spesso nell’angolo cieco sinistro del conducente, che perde di vista l’ostacolo causando l’incidente con la struttura stessa. Le auto moderne, dove è inserito l’airbag laterale, è spesso il montante sinistro, che per sua dimensione, acuisce il problema determinando un angolo totalmente cieco. La prudenza e la bassa velocità, affrontando un’intersezione, dovrebbe essere specie in queste situazioni, la soluzione ad evitare i sinistri stradali; l’ascolto e un’attenta progettazione il dovere di chi amministra la “res publica”.