Una provincia, quella di Caltanissetta, assediata dagli incendi spesso divampati in terreni abbandonati all’interno dei centri urbani, ma anche nelle periferie dei 22 comuni. L’emergenza incendi nelle ultime settimane ha messo a serio repentaglio i vigili del fuoco e gli uomini della Forestale costretti a lavorare per diverse ore e con temperature elevatissime pur di fermare il fuoco che stava raggiungendo le abitazioni.
Dopo gli incendi della scorsa settimana ed i tanti incontri avuti nel tempo con i sindaci dei comuni del Nisseno, il prefetto Chiara Armenia ha preso “carta e penna” ed ha scritto una nuova circolare ai sindaci per richiamare l’attenzione sull’urgenza di adottare tutte le misure per frenare il fenomeno degli incendi. Con la nuova circolare il prefetto ha ribadito la necessità di rimuovere le erbacce vicino alle abitazioni ed in particolare nei pressi di ospedali, scuole e case di cura.
I sindaci sono stati invitati a verificare la piena ed effettiva fruibilità dei punti di approvvigionamento idrico e a garantire una costante e capillare attività di vigilanza sulla puntuale e rigorosa osservanza delle ordinanze sindacali emesse precedentemente. Particolare attenzione ha poi rivolto il Prefetto all’usanza, molta diffusa in occasione di eventi di diversa natura, di accendere fuochi pirotecnici. Al riguardo, la dott.ssa Armenia ha rivolto l’invito ai sindaci di adottare apposite ordinanze sindacali di divieto, nei territori di rispettiva competenza, di uso di petardi, botti e giochi d’artificio pirotecnici di qualsiasi tipologia benché di libera vendita. “Il loro utilizzo, infatti – ha ricordato il Prefetto – potrebbe costituire fonte di innesco e propagazione di fuochi, specie se in prossimità di aree agricole e boscate, ancor più in considerazione della eccezionalità delle temperature prossime e/o superiori ai 40 gradi già registrate nel nostro territorio provinciale e preannunciate anche per i prossimi giorni”.
Il prefetto ha anche disposto una intensificazione dei servizi di pattugliamento antincendio già operati dalle Forze di Polizia, in concorso con il personale delle Polizie Municipali e locali, e finalizzati a creare punti di osservazione dinamici, sempre attivi. Un modello operativo, già sperimentato positivamete negli ultimi due anni, modulato in base ad una classifica delle zone maggiormente esposte al rischio incendi. Con l’immediato avvistamento dei focolai si consente l’accelerazione dei tempi di intervento e si impedisce la propagazione del fuoco.