"Negli ultimi 5 giorni sono morte due persone nel carcere di San Vittore a Milano". A renderlo noto è Valeria Verdolini, presidente di Antigone Lombardia. Una delle due si è suicidata: si tratta di un cittadino moldavo di 38 anni che si è tolto la vita sabato, a pochi giorni dall'ingresso nella casa circondariale. Era stato visto da psicologi ed educatori, non era in cella da solo.
L'altro detenuto, un trentenne, ha perso la vita per un malore dopo l'inalazione del gas di una bomboletta ieri, nel reparto tossicodipendenti. Due eventi che si aggiungono ai tre suicidi degli ultimi 12 mesi e raccontano di una sofferenza individuale," ma la vicinanza desta preoccupazione per le criticità strutturali dell'istituto e dei riverberi sulla regione", sottolinea Antigone, evidenziando le criticità e il sovraffollamento (oltre il 126%) che affliggono la più grande casa circondariale lombarda, con 940 detenuti di cui 600 stranieri.
"Al momento – sottolinea Verdolini – tra i detenuti presenti c'è anche una persona 90enne in attesa di ricollocamento in Rsa e una sessantaseienne apatica, con frattura del bacino che ha bisogno di assistenza igienica e di alimentazione, in condizioni di totale indigenza. Inoltre, solo da inizio anno sono passate in istituto almeno 28 donne in gravidanza". Il 90enne è a San Vittore da alcune settimane perché non si trova una residenza sanitaria che lo accolga ai domiciliari, in considerazione della sua età. L’anziano era stato arrestato l'11 luglio scorso per il tentato omicidio della sua compagna di 86 anni nella Rsa di Cinisello Balsamo dove entrambi erano ospiti. L'aveva colpita col bastone da passeggio dopo una lite. La magistratura ha dato parere favorevole al suo ricollocamento in Rsa ma nessuna struttura è in condizione o vuole ospitarlo.