(Fonte Blogsicilia.it) Il Santo non si inchina al boss e anche per lui serve la scorta della polizia. Venerato sì ma la processione è blindata. “No” a portatori pregiudicati per associazione mafiosa o altri gravissimi reati. “No” ad inchini del Santo davanti alle case dei boss. Il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari era stato categorico: nessuna infiltrazione da parte di criminali nelle feste patronali e religiose. Per evitare che poche decine di persone condizionassero i riti in onore di San Calogero a Porto Empedocle, piazza e tragitto della processione sono state blindate. E così il corteo, con il Santo di origini africane venerato in provincia, si è svolto senza alcun disordine anche se non senza tensioni.
Portatori autorizzati dalla Questura
I portatori del simulacro, autorizzati dalla Questura, alla fine, nonostante l’incertezza che è durata fino a alla mattina della processione quando si pensava anche di utilizzare un camion per poter percorrere il tragitto, si sono presentati e la statua del Santo, portato in spalla, ha attraversato le strade della città marinara. A controllare l’identità di chi si è avvicendato nel portare a spalla San Calò sono stati poliziotti del commissariato “Frontiera” e quelli della Squadra Mobile. La sera precedente, invece, dopo il forfait della stragrande maggioranza dei portatori, il simulacro era stato portato, nel breve tragitto dalla casa dei portuali alla chiesa Madre, dagli organizzatori. La Questura aveva chiesto nelle settimane scorse l’elenco dei nominativi dei portatori e le autocertificazioni per assenza di gravi precedenti penali.
I quattordici portatori “ribelli”
Quattordici su 90, aveva rivelato Ricifari, si sono però opposti, arrivando addirittura alle minacce. Per garantire l’ordine pubblico, assicurando che la processione del Santo nero si facesse all’insegna di regole e prescrizioni, è stato predisposto un ingente schieramento di forze dell’ordine. Per le processioni principali non vi sono avvisaglie di rischi o di improvvisi ammutinamenti da parte dei portatori, ma i controlli resteranno rigidi e sistematici. Perché, spiega il Questore, anche le processioni religiose devono svolgersi nel rispetto di regole e prescrizioni e “certa gente – ha ribadito Ricifari – va isolata”. La partecipazione alla processione è di massa: ci sono anche devoti arrivati da oltre oceano, che hanno espresso soddisfazione e hanno ringraziato i poliziotti.
L’omaggio al Santo del prefetto
Fra i presenti anche il prefetto di Agrigento: “Ho voluto rendere omaggio a una tradizione popolare antica – ha detto Filippo Romano – e manifestare vicinanza a una comunità che è interessata dalla tematica dell’immigrazione. Da Porto Empedocle passano i migranti, San Calogero è un santo nero, è un santo che esprime l’apertura dei siciliani e del popolo dei ‘marinisi’ nei confronti dell’altro”. Romano, assieme al sindaco Calogero Martello, si è soffermato in un panificio del piano Lanterna per assaggiare i tradizionali panini all’anice. “La festa si è svolta regolarmente – ha osservato il prefetto – la cittadinanza ha dimostrato un alto grado di civiltà, non c’è stato alcun problema, le disposizioni della Questura sono state rispettate con un rinnovato accordo fra il comitato dei portatori e la dirigente del commissariato, il vice questore Chiara Sciarabba”.