Alessandra Matteuzzi aveva cercato di aprire gli occhi alla madre di Giovanni Padovani. Mettendo in fila i suoi comportamenti, quello che lei aveva dovuto subìre, “ruba in casa mia, ma scherziamo?”, “come si è comportato lui, ci sono mille testimoni”. Si evince dagli audio che sono agli atti del processo – pubblicati dal Resto del Carlino. Oggi sarà chiamata a parlare proprio la madre di Giovanni Padovani, Virginia: il figlio è accusato di omicidio pluriaggravato per il femminicidio compiuto il 23 agosto 2022, quando Padovani uccise Alessandra sotto casa, colpendola con un martello e scaraventandole addosso una panchina, mentre lei era al telefono con la sorella.
"Perdonami ma ieri sera sono stati fatti anche dei video della sua violenza, per cui capisco che sia tuo figlio ma Giovanni ha dei grossi problemi”, dice Alessandra al telefono alla donna, “per cui o il mio cappello salta fuori o io lo denuncio, basta. Cioè lui viene a rubare in casa mia? Lui ruba in casa mia? Ma stiamo scherzando, che l'ho trattato come un principe?”. Questa è per Alessandra l’ennesima goccia che fa traboccare il vaso. “Scusa ma tu non stai capendo”, insiste con la madre di Padovani. “Non è che voglia stare insieme a Giovanni. Scusami ma tu non hai capito che tuo figlio ha dei grossi problemi. Caratteriali, ma molto grossi. A me non interessa se con le altre non si è comportato in questa maniera: io ho il mio vissuto, come si è comportato lui, e ci sono mille testimoni”, dice Alessandra.
“Per cui ti ribadisco: o sul cappello io so qualcosa entro sera, o io domani vado dai carabinieri, non guardo in faccia a nessuno. Perché io potevo denunciarlo già l'altra volta – avverte la donna – quando si è impossessato della mia password di Facebook e via dicendo, e ho tutte le foto”: una mossa messa in campo da Padovani per controllare la donna, che faceva seguire anche da un investigatore privato. “Stavolta non lo risparmio, perché lui ha rubato in casa mia”.