(Vincenzo Falci, Giornale di Sicilia) Trascinato alla sbarra per quella coltellata mortale inflitta al rivale. Per rispondere, in Assise, tra appena un mese, della pesantissima accusa di omicidio aggravato dai futili motivi, oltre che di rissa, lesioni e porto di coltello. Così ha disposto il gup Santi Bologna al termine di un’udienza preliminare ad alta tensione. Tanto da rendere necessario l’intervento dei militari perché il clima, in aula, s’è fatto rovente. Lui, l’imputato, il ventitreenne Kevin Fiore (assistito dall’avvocato Calogero Buscarino), al tempo arrestato dai carabinieri, sedeva ieri mattina in prima fila. Gomito a gomito con avvocati di parte civile e a pochissima distanza dai familiari dell’uomo che ha trovato la morte nella rissa, l’operaio cinquantunenne Marcello Tortorici, rimasto ucciso da un fendente al collo la sera del 25 novembre di un anno fa.
Il nervosismo è sceso in aula nel momento in cui la difesa, dopo aver chiesto il rito abbreviato rigettato dal gup, ha poi concluso proponendo «il non luogo a procedere per legittima difesa», confinando la vicenda, semmai, in un agguato scattato ai danni di Fiore. Una lettura che il pm Massimo Trifirò ha seccamente etichettato come «una costruzione fantasiosa dell’accaduto». Nei confronti del ragazzo hanno chiesto di costituirsi parti civili la madre della vittima, Catena Rosano, le sorelle Rosa Antonina e Miriam Tortorici, i fratelli Tiziano e Massimo Tortorici con l’intera sua famiglia ossia le figlie Valeria e Noemi e la moglie Elena La Delfa e la cognata, Lina Bellone (assistiti dagli avvocati Mariangela Randazzo, Ernesto Brivido, Davide Schillaci, Manuela Micale e Giuliana Di Prima).
La rissa finita nel sangue è scoppiata, quella maledetta sera, tra due gruppetti contrapposti. Sullo sfondo, gli apprezzamenti che un ragazzo avrebbe espresso nei riguardi della fidanzata di Kevin Fiore. E tra i due giovani, in precedenza, vi sarebbe stata una prima lite. Successivamente la questione si sarebbe allargata coinvolgendo familiari e amici dei due ragazzi. E Marcello Tortorici, che sarebbe intervenuto poi in difesa dei parenti, è rimasto ucciso da quella coltellata fatale al collo.