In data odierna i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Enna hanno eseguito un'ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di Pietro Balsamo, gia condannato per ii reato di cui all'art. 416 bis C.p. e oggi gravemente indiziato dell'omicidio, commesso avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416 bis C.p. di Franco ZANEROLLI. Quest'ultimo, dipendente di un vivaio di Piazza Armerina, il 1° agosto del 1992, scompariva senza lasciare traccia. Sul luogo di lavoro dell'uomo, nel corso del primo sopralluogo, non emergevano segni colluttazione, ma veniva rinvenuta la sua autovettura con le chiavi inserite e, nella casetta rurale del vivaio, poggiato su un tavolo, un fumetto di "Diabolik" aperto a meta e capovolto, come se Ia lettura fosse stata momentaneamente interrotta.
Le investigazioni avviate all'epoca non consentirono di addivenire all'attribuzione di precise responsabilità per la sua scomparsa e il fascicolo venne, pertanto, archiviato. In epoca recente, a seguito della sopravvenienza di nuove risultanze istruttorie, le indagini erano state riaperte: in particolare, la pervasiva attivita tecnica svolta permetteva di individuare nuove persone informate sui fatti le cui dichiarazioni consentivano di addivenire ad un primo riscontro delle dichiarazioni rese, all'inizio degli anni 2000, da diversi collaboratori di giustizia. Completava il quadro dei gravi indizi di colpevolezza il rinvenimento di un "pizzino" sequestrato nella dimora di un esponente di spicco della criminalita organizzata della provincia di Enna.
Sulla base della complessa attivita investigativa svolta, la Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Caltanissetta avanzava richiesta di misura cautelare che, dopo un primo rigetto da parte del Giudice per le Indagini Preliminari (pronunciatosi sul solo profilo della insussistenza delle esigenze cautelari), a seguito di appello proposto dalla Procura di Caltanissetta, veniva invece applicata dal Tribunale del Riesame il cui provvedimento veniva a sua volta confermato dalla Suprema Corte di Cassazione.
Il procedimento pende ancora nella fase delle indagini preliminari.