Pubblicato il: 06/10/2023 alle 08:52
Tessa, non potendo bere acqua né mangiare alcunché ne contenga tanta – altrimenti si sente bruciare – è quindi costretta ad assumere soprattutto latte, la cui parte acquosa è controbilanciata da grassi e proteine. Lavarsi è ovviamente difficilissimo: "Stare sotto la doccia per più di 5 minuti, cercando al tempo stesso di non svenire mentre vado in iperventilazione quando il getto mi colpisce, non è un'esperienza come può essere per gli altri". Ma, racconta, ogni tanto una doccia la deve fare, nonostante eviti ogni attività che potrebbero farla sudare (o sporcarla). Quello che fa spesso è radersi e utilizzare il deodorante "ovunque sia possibile", ma "anche quello non mi fa stare bene".
La strada di Tessa si è messa in salita quando aveva solo otto anni. "Uscivo dalla doccia e avevo enormi lividi sulla pelle, il mio cuoio capelluto sanguinava", ha raccontato la giovane. Sua madre Karen, medico di famiglia, è stata la prima a rendersi conto del problema della figlia. Sono seguiti anni di test e odissee fra specialisti. E la donna, racconta, si "sente in colpa per non aver capito molto prima la sua malattia", una "condizione rara" descritta dai National Institutes of Health come un disturbo "in cui l'orticaria si sviluppa rapidamente dopo che la pelle entra in contatto con l'acqua, indipendentemente dalla sua temperatura". Le cause della patologia, che "colpisce più comunemente le donne", sono ancora sconosciute.
Tessa Hansen-Smith, 25enne di Fresno in California, vive un calvario quotidiano da quando ha 8 anni. Allergica all'acqua, non può nemmeno piangere o sudare senza ricoprirsi di lividi che bruciano e sanguinano. Malata di orticaria acquagenica, una condizione rara che colpisce circa 250 persone nel mondo e che le impedisce addirittura di bere. Una tragedia che ha spinto la ragazza a lanciare una colletta su GoFundMe per riuscire a pagare le spese mediche e guardare al futuro. Tessa ha raccontato all'emittente Usa Abc30 di sognare di diventare infermiera: "Spero di poter tornare di nuovo a scuola, di poter lavorare, di ritrovare un senso di normalità nella vita".