Pubblicato il: 08/10/2023 alle 08:45
Circa un mese fa scrissi una nota in cui evidenziavo la decisione dell’attuale Amministrazione Comunale di Caltanissetta di modificare l’intitolazione di “via Traversa Elena” in “via Luigi Cortese”. Bene, l’azione è stata portata a termine lo scorso 9 settembre, alla presenza del Sindaco e delle massime autorità cittadine, dei responsabili provinciali dell'ANPI Caltanissetta e del PD cittadino, della baby sindaca e dei figli di Luigi (Gino) Cortese.
Adesso posso aggiungere che la nuova intitolazione ha avuto il nullaosta da parte della Soprintendenza e da parte di Storia Patria Caltanissetta. E questo, secondo la Soprintendenza e Storia Patria, in ossequio all’autorevolezza di Luigi Cortese, ma anche per rimuovere l’ambiguità tra “via Traversa Elena” e “via Elena”. A seguito di una conversazione con l’ottimo architetto Giuseppe Saggio, inoltre, ho scoperto che “via Traversa Elena” si chiamava “via del Canalicchio”. E dunque, a questo punto ripongo la questione.
La toponomastica consente un viaggio nella storia fatto di luoghi, personaggi, miti, eventi, tradizioni, che costituiscono uno stimolo per una migliore conoscenza del passato e per una consapevole proiezione nel futuro. Percorrere le vie di un centro, di un quartiere storico è come sfogliare le pagine di un testo scritto, dove luoghi, personaggi ed eventi vengono proposti. Insomma: la toponomastica dei quartieri storici non si dovrebbe toccare. Modificare. Questo perché la toponomastica dei centri storici è componente intrinseca, seppure immateriale, dei centri stessi ed è parimenti storicizzata. La tutela di un centro, di un quartiere storico non può prescindere dalla tutela della componente toponomastica. Altrimenti rischiamo di rendere confuso, se non incomprensibile, lo straordinario testo materiale e immateriale che chiamiamo “città”.
Potremmo comunque ricordare, negli eventuali nuovi cartelli di toponomastica, le intitolazioni storiche precedenti. E a proposito di identità nissena e di consapevolezza contemporanea, potremmo persino fare uno studio, una ricognizione generale della toponomastica cittadina e, possibilmente, mettere un po’ d’ordine.
Prof. Leandro Janni, presidente regionale di Italia Nostra Sicilia