Confermata anche in Appello l'assoluzione per il 33enne tunisino Aleyi Saadeddine, accusato di violenza sessuale nei confronti di una donna nissena di 44 anni. Dopo l'assoluzione del primo grado il pm aveva fatto appello insieme alla parte civile e ancora una volta erano stati chiesti 9 anni di carcere. Richiesta a cui si era associato l'avvocato di parte civile Davide Schillaci, legale della donna. Per la Corte d'Appello (presidente Andreina Occhipinti, a latere Giovambattista Tona e Tona e Alberto Davico) non ci fu violenza sessuale ma un rapporto consenziente. E quindi cadono tutte le accuse per l'uomo, difeso dagli avvocati Giuseppe Dacquì, Rosario Di Proietto e Ruggero Mancino. Il tunisino che era stato arrestato il 24 febbraio 2021 dagli agenti della Squadra Mobile era rimasto in carcere da innocente fino al maggio del 2022, giorno in cui fu emessa la sentenza di assoluzione.
I fatti risalgono alla notte tra il 5 e il 6 febbraio 2021. Stando alla ricostruzione investigativa l’imputato aveva invitato la vittima, una sua conoscente, in casa sua. I due avevano bevuto qualcosa e all’improvviso Saadeddine, sempre secondo il racconto della persona offesa, aveva messo le mani addosso alla donna. Quest'ultima aveva sostenuto di avergli chiesto di smettere, e di essere stata colpita con pugni e schiaffi. Dopo averla colpita – sempre secondo la ricostruzione dei poliziotti della Squadra mobile – l’aggressore aveva chiuso a chiave la porta dell’abitazione e aveva abusato della donna. Prima di lasciarla andar via, l’uomo l’aveva anche derubata del contenuto della borsa. Ma nel corso del processo sono emerse numerose contraddizioni nel racconto della donna che è stata ritenuta inattendibile.