È stato isolato in Italia il primo caso della stagione di virus respiratorio sinciziale. Si tratta di un bimbo di 3 mesi ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma. A comunicarlo Fabio Midulla, presidente della Società italiana di malattie respiratorie infantili (Simri). Due giorni fa, sempre nel policlinico romano, il virus era già stato osservato in una bambina di 2 mesi, "ma si trattava di una bimba proveniente dalla Danimarca, un caso importato quindi", specifica il pediatra. Il virus è la principale causa delle bronchioliti nei bambini che colpisce principalmente i piccoli sotto i 10-12 mesi ed è la causa più frequente di ricovero ospedaliero in questa fascia di età. Tanto che talvolta è necessario ricorrere alla Terapia intensiva.
In Italia la stagione epidemica va da novembre a marzo, come spiegano Eugenio Baraldi (Sip), responsabile dell'Unità di Terapia intensiva neonatale azienda ospedale-Università di Padova, Fabio Midulla, presidente Simri e Susanna Esposito, responsabile Tavolo tecnico malattie infettive Sip. Ogni anno il virus respiratorio sinciziale è responsabile di circa 3,4 milioni di ricoveri nel mondo con un'alta mortalità nei Paesi in via di sviluppo. I sintomi compaiono dopo 2-6 giorni dal contatto e la durata media della bronchiolite è 5-7 giorni. Ma anche altri virus come il rinovirus possono causare la bronchiolite.
In caso di sintomi ci sono alcuni campanelli d'allarme per avvertire il pediatra. In particolare, in presenza di difficoltà respiratoria: "Attenzione a respirazione veloce, tosse insistente, movimento delle pinne nasali, comparsa di fossetta al giugulo e rientramenti a livello sternale, respiro rumoroso o respirazione con sibilo udibile avvicinando l'orecchio alla bocca del bambino – avvertono gli esperti -. Un segno di allarme è la comparsa di un colore violaceo delle labbra o del viso".
Per quanto riguarda la cura "non vi sono terapie efficaci per la bronchiolite. In caso di ospedalizzazione viene messa in atto una terapia di supporto per mantenere un'adeguata idratazione e, se necessario, viene somministrato l'ossigeno. Nei casi gravi si ricorre alla ventilazione meccanica in terapia intensiva. Sono utili lavaggi nasali con soluzione salina e aspirazione delle secrezioni nasali (in particolare prima dei pasti). Importante incoraggiare il bambino ad assumere liquidi a piccoli sorsi o ad assumere pasti piccoli e frequenti. Farmaci come i broncodilatatori, i cortisonici e gli antibiotici non sono indicati di routine. Gli antibiotici in particolare non vanno utilizzati perché l'agente responsabile è un virus e le sovrainfezioni batteriche sono rare.