Ha preso il via il progetto Pepe – "Promuovere Engagement di comunità contro la Povertà Educativa», coordinato da Caritas Italiana con sostegno di UniCredit. Un’attenzione specifica sarà dedicata ai Neet, ossia a quei giovani che non studiano, non lavorano né sono in formazione. La fase di sperimentale di avvio, della durata di 18 mesi, si articolerà in diverse iniziative in cinque diocesi italiane – al Sud Caltanissetta, al Centro Roma, nel Nord Italia Mantova, Pavia e Modena – con l’intento di sviluppare buone pratiche replicabili in tutto il Paese.
Il progetto propone – viene spiegato in una nota – un modello di azione basato sull'incontro con ragazzi in situazioni di disagio non conclamato in un’ottica di prevenzione, sull'educativa di strada e tra pari, prevede il protagonismo e la partecipazione attiva dei giovani, la personalizzazione degli interventi di accompagnamento, la costruzione e la scommessa su una comunità capace di essere educante.
«Con questo progetto – sottolinea il Direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello – vogliamo pensare ragazzi e giovani come protagonisti della loro vita, aiutarli ad abitare la propria storia anche quando ciò può essere faticoso e a vivere i propri sogni. Per fare tutto questo è fondamentale che ci sia una comunità educante, che si assuma questa responsabilità. Per questo il progetto si declina in territori concreti, nei quali le cinque Caritas diocesane coinvolte sono chiamate a sviluppare di percorsi in base al proprio contesto, con l’impegno di Caritas Italiana di collegarli attraverso lo sviluppo di una comunità di pratiche e la scelta di linee di azione comuni: educativa di strada, coinvolgimento della comunità che educa, percorsi personalizzati».