Caltanissetta, una città che non è a misura di un soggetto con una mobilità limitata che per effettuare il ciclo di terapia deve chiedere il sostegno di un familiare perché non esiste un trasporto pubblico che permetta di raggiungere le strutture. O meglio il trasporto c'è, ma la lista d'attesa è lunga. È l’amara costatazione di Maria Teresa Consaga, un avvocato affetta da patologia invalidante che la costringe a muoversi in carrozzina.
La donna per tre volte a settimana frequenta il centro di riabilitazione “Casa Rosetta” e per raggiungere la via Due Fontane si avvale dell’aiuto di un familiare. “Nei mesi scorsi ho presentato richiesta al Comune di Caltanissetta per avvalermi del pullman previsto per l'accompagnamento dei disabili e sono stata inserita in una lista ferma da circa un anno poiché al momento esiste solo un pullman mentre i disabili siamo in centinaia”, afferma la professionista.
“Nei giorni scorsi – aggiunge la professionista – il sindaco di Caltanissetta ha pubblicizzato l'istituzione di nuovi pullman elettrici per il trasporto cittadino. Alla mia richiesta indirizzata allo stesso dove rappresentavo la difficoltà percepita da noi disabili per la mancanza di pullman adeguati mi è stato risposto che i pullman elettrici erano dotati di ausili per i disabili. Di contro io insistevo nel dire che i suddetti pullman hanno le fermate ma non vengono a prelevare i disabili dalle proprie abitazioni. Poi il silenzio”.
Ora l’amara costatazione da parte dell'avvocato Consaga: “A questo punto non dobbiamo lamentarci se oggi siamo risultati la penultima città in tutta Italia per la qualità della vita perché in effetti viviamo in una città al limite della vergogna”. Poi il suggerimento a chi amministra la cosa pubblica: “È cosi difficile per il Comune dotarsi di altri due pullman che consentano il trasporto dei disabili? Anche perché giunti nei centri di riabilitazione vi sono gli operatori sanitari che aiutano a scendere e a risalire”.