Richiedere un prestito è sempre una decisione finanziaria importante. L’introduzione delle soluzioni online ha portato a un maggiore assortimento delle modalità di prestito, rendendo più complessa la valutazione per gli utenti. Qualcosa che vale ancora di più nel caso dei nel caso dei prestiti personali, tra i più ricercati per via dei vantaggi in termini di versatilità e semplicità d’uso. In questo articolo vi proponiamo una mini-guida alla scelta, utile per potersi orientare meglio.
Cosa sono i prestiti personali?
Quando si parla di prestito personale si fa riferimento a “un prodotto di credito al consumo che prevede il finanziamento di una somma prefissata ad un tasso di interesse fisso e rimborsabile secondo un piano di ammortamento a rate costanti”. Questa la definizione che viene data da Il Sole 24 Ore. Si tratta, quindi, di prestiti non finalizzati: una categoria di finanziamenti che non risultano interconnessi all’acquisto di una particolare categoria di servizi o di beni. Diversamente da quanto accade per i prestiti finalizzati, la somma viene direttamente erogata al richiedente, a fronte di una mediazione diretta e senza il coinvolgimento di una figura terza che funge da mediatore, meglio nota come convenzionato. Il contratto viene quindi stipulato in maniera unilaterale tra l’istituto di credito che eroga il finanziamento e il cliente. A concedere i prestiti personali sono normalmente banche nonché società finanziarie specializzate.
Quando è possibile chiedere un prestito personale?
Quali sono le condizioni che permettono l’accesso ai prestiti personali? Ce ne sono diverse, vediamo insieme quelle più comuni:
● La persona deve avere un’età compresa tra 18 e 75 anni.
● È necessario che sia residente in Italia.
● Deve essere nelle condizioni di poter restituire la somma che le viene accordata. Tale capacità è definita “merito creditizio”.
Questi sono gli aspetti fondamentali che vengono valutati da parte di banche e società finanziarie, che possono, tuttavia, predisporre requisiti ancora più specifici. Pertanto, è consuetudine che procedano con particolari verifiche prima di concedere il prestito personale. Tra queste troviamo il fatto che in occasione di precedenti finanziamenti l’utente abbia effettuato puntualmente il saldo rata, non sia inserito nel registro dei protesti e non abbia presentato richiesta per una somma maggiore rispetto a quella che è in grado di restituire.
Inoltre, ai lavoratori dipendenti è richiesto di presentare l’ultima busta paga, a quelli autonomi di fornire la dichiarazione dei redditi, mentre ai pensionati di esibire il cedolino della pensione.
Come scegliere il prestito personale?
Per capire come scegliere il prestito personale è importante conoscere quali sono gli aspetti che incidono sul costo finale del finanziamento, ovvero:
● Tassi d’interesse (Tan e Taeg).
● Spese accessorie: spese di apertura/chiusura, spese di istruttoria, costi della polizza assicurativa, commissioni bancarie, altri costi indicati nel contratto.
Si rivela inoltre fondamentale valutare il Taeg, il Tasso annuo effettivo globale: un indice relativo al costo effettivo che presenta il finanziamento espresso in percentuale. Esso contempla interessi, oneri e costi accessori. Un esempio di prestito personale tra i più validi è quello proposto da Findomestic. Si caratterizza per le spese accessorie pari a zero, l’utente paga quindi soltanto la rata, e la gestione flessibile. Dopo sei mesi di pagamenti regolari, la persona può decidere di modificare l’importo della rata o in alternativa saltarne una. In quest’ultimo caso è necessario che siano trascorsi 11 mesi tra un salto rata e l’altro. Le due opzioni non sono cumulabili. La richiesta può essere fatta totalmente online, in pochi minuti.