Disarticolata la famiglia mafiosa di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, nel corso del blitz di questa mattina dei carabinieri che ha portato all’arresto di 28 persone e la sospensione dal servizio di un appuntato dei carabinieri. Sono accusati, a vario titolo, dei delitti di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, favoreggiamento personale, violenza privata, minaccia e minaccia a pubblico ufficiale, illecita concorrenza con minaccia e violenza, incendio, porto e detenzione di armi e munizionamento, ricettazione e violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza. Un contesto territoriale caratterizzato da uno spietato ricorso alla violenza e all’imposizione del pizzo a commercianti ed imprenditori che venivano costantemente minacciati. Una delle vittime aveva osato ribellarsi 10 anni prima e così il capo mandamento – Alberto Musto secondo gli investigatori – aveva deciso che doveva morire. Nel corso delle indagini sono emerse anche minacce e intimidazioni dirette ad appartenenti delle forze di polizia. Gli indagati avevano lasciato una testa di maiale davanti al portone di ingresso dell’abitazione di un poliziotto e avevano anche progettato, ma non sono a riusciti a portarli a termine, l’incendio di un’autovettura e colpi di arma da fuoco contro le abitazioni di altri esponenti delle forze dell’ordine. Tentativi che sono stati sempre anticipanti e sventati dai carabinieri.