Pubblicato il: 28/12/2023 alle 12:25
In questi giorni in cui la notizia del maxiconcerto di Capodanno, con Irama protagonista, ha creato due vere e proprie tifoserie opposte, una frase torna a ripetersi tra i commentatori social più aggueriti. "Il nisseno è sempre insoddisfatto, puoi fare qualsiasi cosa, ma il nisseno avrà sempre da ridire". Lo dicono soprattutto coloro che sono a favore del concertone costato all'amministrazione circa 200mila euro. Analizzando questa frase, per mezzo della quale cittadini propositivi accusano i cittadini arrabbiati, un pensiero salta subito alla mente. Soprattutto le quattro parole "puoi fare qualsiasi cosa". Ma fare un concerto di capodanno è fare qualsiasi cosa? Sgombero il campo da chi volesse accusarmi di disprezzare Irama o l'idea di fare un concerto di Capodanno. Andava fatto. Anche i nisseni volevno il loro artista e il loro concerto, come i cittadini di ogni capoluogo di Italia. E dunque perché il nisseno è insoddisfatto? Perché non apprezza? Beh se il nisseno è insoddisfatto in realtà è perché durante l'anno ha veramente poco da essere felice. La città rimane inesorabilmente agli ultimi posti delle classifiche sulla qualità della vita. Quest'anno superati in disservizi e pessima qualità della vita soltanto da Foggia. Adesso qualcuno dirà che è Gela che ci trascina giù. Come se Caltanissetta vantasse chissà quali servizi. Per esempio i nisseni non hanno da anni una piscina comunale. I tanti ragazzi che frequentavano, con notevoli risultati, i corsi di nuoto se vogliono continuare a mietere successi in questa disciplina dovranno farlo fuori. Perché qui non possono. Idem per i disabili che svolgevano con grossa soddisfazione attività fisica in acqua. Passando ancora in rassegna ciò che accade, o non accade, in città, viene subito in mente il centro storico. Ad un certo punto, qualche anno fa, era stato persino vitale. Artisti locali che organizzavano eventi, corso Umberto con diversi locali aperti, la Strata a' Foglia viva e piena di gente. Oggi il vuoto assoluto. Un lungo serpentone di auto viene fatto passare, chissà perché, per corso Vittorio Emanuele. Una striscia di corso Umberto è chiusa al traffico. Il tutto, così appare, senza un vero senso. Il risultato è che noi nisseni godiamo appieno dei centri storici delle altre città per poi avere un centro storico, il nostro, "indeciso": né chiuso, né aperto. Di fatto in molti hanno abbandonato, chiudendo la propria attività. E ancora, in questa lunga carrellata, analizziamo le condizioni delle nostre strade. Buche qua e là che spesso non vengono riparate ma attorniate da quelle orribili transenne che ormai la fanno da padrone in diverse strade cittadine. A soffrirne è principalmente la vista e l'estetica. Ma non è finita qui. Per chi ama l'ambiente viene un po' difficile accettare che per realizzare delle piste ciclabili sia necessario abbattere decine di alberi. Ma tant'è, così è andata. La lista potrebbe allungarsi ancora e ancora. Ed ecco che si torna alla domanda iniziale. Il nisseno è sempre insoddisfatto? Forse sì. Ma non ha neanche torto. Rita Cinardi