Pubblicato il: 11/01/2024 alle 10:12
Nella serata di ieri la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminare del Tribunale di Agrigento, nei confronti di tre soggetti di nazionalità sudanese (A.I. cls ‘95) gambiana (N.L. cls ‘82) e nigeriana (G.B. cls ’99), ritenuti responsabili dei reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di morte come conseguenza di altro delitto.
In particolare, le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Agrigento, dal Servizio Centrale Operativo e dalla S.I.S.C.O. di Palermo, e coordinate dalla Procura della Repubblica di Agrigento, hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari a carico dei soggetti destinatari della misura cautelare, che avrebbero compiuto, lo scorso 29 dicembre, atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato di 124 cittadini extracomunitari di origine africana sbarcati a Lampedusa, conducendoli dalla Libia verso le acque territoriali italiane a bordo di un’imbarcazione inadatta a trasportare un numero elevato di persone. Le indagini hanno appurato, altresì, che le precarie condizioni di sicurezza, in cui versava l’imbarcazione utilizzata per la traversata, cagionavano durante il viaggio in mare la morte di un migrante che si trovava a bordo dell’imbarcazione.
Le informazioni raccolte sugli indiziati, compiutamente individuati dai migranti a bordo, compendiano un quadro probatorio che ha portato alla contestazione del reato di cui all’art. 12 del Dlgs 286/98 con le aggravanti di aver procurato l’ingresso sul territorio nazionale di più di 5 persone, di averli esposti a pericolo per la loro vita o per la loro incolumità e di aver agito allo scopo di trarne profitto anche indiretto e di aver causato la morte di un migrante, come conseguenza del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il provvedimento emesso dal G.I.P. su richiesta della Procura della Repubblica di Agrigento è stato eseguito nella serata del 10 gennaio e gli indagati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Agrigento a disposizione della competente A.G. Le indagini sono in corso e la responsabilità penale dei soggetti gravati da misura cautelare non sono ancora accertate in via definitiva.