Pubblicato il: 16/01/2024 alle 20:00
“Io di cosa parlavano mio zio e Arnaldo La Barbera non lo so. Quello che so è quello che ci diceva a noi mio zio Giuseppe, che era una persona che stava a cuore dei Madonia e che era a libro paga dei Madonia. Mio zio non mi disse mai che La Barbera faceva parte dei servizi segreti, da quello che ricordo, si seppe dopo”. Lo ha detto il pentito Vito Galatolo, nel corso del processo d’appello sul depistaggio delle stragi di via D’Amelio, rispondendo alle domande dell’avvocato Giuseppe Panepinto.
Il pentito richiamato più volte dal presidente della Corte Giovanbattista Tona per i battibecchi con i due avvocati della difesa Giuseppe Panepinto e Giuseppe Seminara, ha replicato: “Presidente chiedo scusa però quello che ho capito io è che gli avvocati sanno che sono un pochino frizzantino e lo fanno apposta a farmi arrabbiare”. L’udienza è stata rinviata a martedì 30 gennaio. Sarà sentito il teste Gioacchino Genchi.