Pubblicato il: 31/01/2024 alle 19:28
(Adnkronos) – La seduta del Consiglio regionale di oggi, presieduto da Antonello Aurigemma e che aveva all’ordine del giorno la discussione degli ordini del giorno presentati a margine dei lavori per la manovra di bilancio del dicembre scorso, è stata in realtà interamente occupata da un dibattito scaturito dall’intervento del presidente della Regione Francesco Rocca, presente in Aula. La discussione degli ordini del giorno è stata rinviata alla prossima seduta del 7 febbraio. Primo a prendere la parola in Aula, il presidente del gruppo del Partito democratico, Mario Ciarla, anzitutto ha rivolto un appello all’Aula e alla Giunta affinché si faccia tutto il possibile per intervenire in favore della cittadina italiana Ilaria Salis, detenuta in Ungheria con modalità che hanno fatto scalpore nei giorni scorsi. Poi Ciarla è tornato sulle polemiche seguite alla approvazione del bilancio, con l’intervento conclusivo del presidente Rocca in quella occasione che non era stato gradito alle opposizioni. Il presidente Francesco Rocca ha aperto il suo intervento ammettendo di avere probabilmente alzato un po’ i toni in quella occasione, ma ha rivendicato la correttezza del suo operato e il diritto a non essere attaccato in modo improprio, specie con attribuzione di fatti gravi, come la presunta “copertura” politica della manifestazione neofascista avvenuta a Roma a margine della celebrazione ufficiale della ricorrenza degli avvenimenti di via Acca Larentia. Maggioranza e opposizione devono recitare i rispettivi ruoli, a suo avviso, senza che si possa creare alcuna situazione di “consociativismo” nell’Aula. A questo intervento hanno fatto seguito numerosi interventi dei consiglieri presenti: per prima, Marietta Tidei di Italia viva si è detta d’accordo con l’appello di Ciarla in favore della Salis e ha anche fatto un richiamo a una maggiore operatività dell’Aula e a dare seguito a quanto viene fatto nelle commissioni.Il presidente Aurigemma, a questo punto, ha detto di condividere anche lui l’appello in favore della Salis, ma anche quello proveniente dal presidente Rocca al buon senso e al rispetto dei ruoli istituzionali. Ha quindi dato la parola a Sara Battisti del Pd, che ha ricordato come ci siano proposte di legge da discutere, anche importanti, che attendono ancora e si è chiesta se dietro tutto questo non ci sia per caso una strategia tesa a non dare la possibilità all’opposizione di dare il suo contributo; il punto non è quanto accaduto a margine della commemorazione di Acca Larentia, a suo avviso, ma l’atteggiamento del presidente della Regione nei confronti di un consigliere regionale. Secondo Daniele Leodori del Pd è necessario “darsi un metodo” a questo punto, nei rapporti tra maggioranza e opposizione; a suo avviso, la gestione della fase successiva all’approvazione del bilancio da parte di presidente del Consiglio regionale e presidente della Regione non ha corrisposto alla prassi istituzionale consolidata del Consiglio. Il primo, in particolare, perché mai era accaduto prima che il presidente del Consiglio regionale facesse dichiarazioni di voto. “Più preoccupato di quando sono entrato in Aula” si è quindi detto il consigliere Pd. Valerio Novelli del Movimento cinque stelle si è associato ai toni dell’intervento di Ciarla, che ha detto di condividere del tutto. In seguito, ha anche rivendicato all’opposizione “costruttiva” fatta in Consiglio il merito di alcuni correttivi apportati alla manovra, specie sulla questione dei fondi per la cultura. Cercare una convergenza tra maggioranza e opposizione non è “consociativismo”, ha detto Novelli riprendendo un passaggio del presidente Rocca. Massimiliano Valeriani del Partito democratico ha detto di ritenere che il presidente Rocca dovrebbe prendere atto della necessità di procedere a un dibattito franco tra maggioranza e opposizione. Un errore, secondo Valeriani, l’atteggiamento di Rocca dopo l’approvazione del bilancio ma anche un errore del presidente Aurigemma non farglielo notare. L’augurio è che dalle prossime settimane possa iniziare un confronto di tipo diverso in Consiglio, ha concluso Valeriani. Ancora per il Pd, Emanuela Droghei ha detto di essere rimasta molto colpita dalla definizione di “consociativismo” venuta dal presidente Rocca e che non ritiene corrisponda alla situazione politica in essere in questa Regione. Eleonora Mattia del Pd, con un richiamo al regolamento, ha poi fatto osservare come l’Aula e le commissioni siano in una condizione di inoperosità forzata. Tornando sulla questione della manifestazione seguita alla commemorazione di Acca Larentia, Mattia ha richiamato tutti a “non alimentare un clima di odio e tensione”. “Un vuoto politico”, secondo Michela Califano del Pd, è quello che contraddistingue questa fase della politica regionale. “Fateci lavorare” è stato l’appello di Marta Bonafoni, sempre del Pd, a proposito dell’iter delle proposte di legge e dell’attività delle commissioni consiliari. Un immobilismo della maggioranza, quello individuato dalla consigliera, che dipende dal modo di porsi istituzionalmente dei due presidenti, dell’Aula e della Regione. Per la maggioranza, ha preso la parola Daniele Sabatini, capogruppo di Fratelli d’Italia: il buon lavoro fatto in occasione del bilancio è ciò da cui si deve ripartire, a suo avviso. Per quanto riguarda il dibattito odierno, insieme a interventi perfettamente legittimi nei toni e nelle richieste, ci sono state per Sabatini anche punte di propaganda, in altri casi. Non ha avuto difficoltà a riconoscere qualche errore di gestione in conclusione dei lavori sul bilancio da parte della maggioranza, Sabatini, errori che in parte hanno anche contribuito a svalutare quello che era stato comunque un buon lavoro. Ma il fatto che questa Giunta stia lavorando non può essere messo in dubbio da nessuno, a suo avviso. Nella replica, Rocca ha respinto ancora le accuse mosse a suo carico, dalla questione del dimensionamento scolastico a quella del suo atteggiamento nei confronti della manifestazione neofascista seguita alla commemorazione dei fatti di Acca Larentia, che in alcun modo, a suo avviso, può essere tacciato di ambiguità sul fondamentale tema dell’adesione ai valori della Costituzione repubblicana, tra cui il ripudio del fascismo. Mantenersi su un piano di realtà deve essere per Rocca la regola, perché la propaganda non è mai produttiva di risultati concreti. Tra pochi giorni sarà presentato il lavoro del primo anno di questa Giunta e su questo, sui dati concreti, si dovrà aprire il dibattito, ha concluso il presidente. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)