Pubblicato il: 31/01/2024 alle 21:55
(Adnkronos) – Ilaria Salis è accusata di ''reati gravi'' ed è per questo che ''le misure adottate nei suoi confronti sono adeguate''. Lo ha scritto in un tweet il portavoce del premier ungherese Viktor Orban, Zoltan Kovacs, aggiungendo che riguardo a Salis ''i reati in questione sono gravi, sia in Ungheria sia a livello internazionale. Le misure adottate nel procedimento sono previste dalla legge e adeguate alla gravità dell'accusa e del reato commesso''. Il modo in cui la cittadina italiana è stata portata in tribunale a Budapest ''non è disumano, proprio no. E' stata presa sul serio a causa della gravità del crimine di cui è accusata''. Inoltre, ha aggiunto Kovacs, ''le condizioni di detenzione della sospettata rispettano tutti gli standard della Ue''. Il portavoce del premier ungherese ha parlato di un ''attacco orchestrato e di sinistra volto a distruggere le buone relazioni politiche tra Ungheria e Italia'' quello che è stato lanciato con Ilaria Salis. ''La credibilità di Ilaria Salis è altamente discutibile, come dimostrano, tra l'altro, le false dichiarazioni da lei rilasciate circa la sua istruzione, la sua situazione familiare e le sue relazioni personali, rivelatesi poi false'', ha aggiunto. ''Non sono vere le accuse mosse dai media italiani, e poi ungheresi'' sullo stato di detenzione di Ilaria Salis. ''Sono semplicemente bugie e sono fortemente respinte dal servizio penitenziario ungherese'', ha scritto Zoltan Kovacs su 'X', affermando che ''nelle carceri ungheresi ai detenuti vengono forniti tre pasti al giorno, che soddisfano i requisiti di una dieta sana''. Inoltre, ha aggiunto, ''negli istituti carcerari vengono effettuati controlli igienici continui e i detenuti ricevono cure mediche adeguate''. Citando uno scritto di Salis, Kovacs ha detto che ''è una menzogna l'affermazione secondo cui sono presenti ratti'' nelle carceri che ''soddisfano elevati standard igienici''. A dimostrazione della sua tesi viene quindi citato il fatto che ''durante la pandemia di Covid non si è sviluppato alcun focolaio della malattia nelle carceri ungheresi''. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)