Pubblicato il: 19/02/2024 alle 18:06
Un corteo di bambini e ragazze delle scuole ha accolto ad Altavilla Milicia le salme dei due fratelli, Emanuel di 5 anni e Kevin di 16, uccisi insieme alla madre Antonella Salamone. Della strage, avvenuta nel corso di un rito “per scacciare il demonio”, sono accusati il padre Giovanni Barreca e la sorella 17enne, che hanno confessato, e una coppia di santoni, Sabrina Fina e Massimo Caradente.
Kevin ha tentato di difendersi. Emerge dall'ordinanza di custodia cautelare che dispone il carcere per gli assassini, Giovanni Barreca, Massimo Carandente e Sabrina Fina. Il ragazzino, sottoposto a un esorcismo insieme alla madre e al fratello, legato e seviziato prima di essere ucciso, è riuscito a mordere Sabrina Fina e a colpire con un calcio Massimo Carandente, la coppia di sedicenti “guaritori”. Ma la sua strenua difesa non gli ha salvato la vita. Il sindaco del Comune di Altavilla Pino Virga ha proclamato il lutto cittadino e organizzato nella sede del consiglio comunale la camera ardente che resterà aperta fino alle 20 di questa sera. Le due bare sono state accompagnate in corteo fino alla sala Zucchetto del Comune. In tanti si sono recati per una preghiera e un saluto alle due vittime di un delitto che ha destato sconcerto e grande commozione in paese.
L'Arcivescovo: ‘Preghiamo per le vittime
“Chiedo che in questi giorni nella nostra Arcidiocesi, specialmente durante l'Eucaristia, si preghi per le vittime della strage di Altavilla Milicia: Antonella, Kevin e Manuel e per i genitori e i parenti di Antonella”. Lo afferma Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo. Il presule chiede a tutti i fedeli dell'arcidiocesi di pregare anche “per il pentimento e la conversione a Dio dei responsabili di questa assurda atrocità che ancora una volta ci ha posto dinnanzi a vite in macerie, ai cumuli del disagio sociale e delle fragilità umane, terreno fertile per i nuovi seduttori del fanatismo religioso che profanano il Volto e il Nome Santo di Dio, lento all'ira e grande nell'amore. Si elevino preghiere anche per la comunità di Altavilla Milicia fortemente provata e attonita dinnanzi a tanta violenza”. “Impegniamoci tutti per una convivenza umana pacifica, fraterna e giusta, sul fondamento della cura reciproca e della solidarietà – conclude il vescovo – perché non avanzi l'iniquità e non si raffreddi l'amore nei cuori di molti”. (ANSA)