Si sono avvalsi della facolta di non rispondere i quattro arrestati per i reati di sequestro di persona, esercizio abusivo della professione sanitaria e abbandono di incapaci, nei confronti di anziani ospiti della casa di riposo San Michele di Caltanissetta. Carmela Messina, 75 anni, Rosy Lobue, 35 anni, Lilla Daniela Ferrara, 56 anni, Francesco Iacona, 47 anni, tutti difesi dall'avvocato Sergio Iacona, dinanzi al gip Graziella Luparello hanno tuttavia reso dichiarazioni spontanee sostenendo di non aver avuto il tempo di esaminare attentamente gli elementi su cui è fondata l’accusa.
Gli anziani sarebbero stati abbandonati, anche per diverse ore, nonostante le loro richieste di cura, ponendoli in una situazione di grave pericolo per la loro incolumità personale, senza adeguata assistenza – soprattutto notturna – all’interno della struttura. Quattro di loro, a causa delle mancate attenzioni da parte del personale della casa di riposo, avrebbero riportato gravi lesioni personali. Come una paziente andata incontro a sepsi perché non le era stata curata una infezione delle vie urinarie o un'altra, che aveva riportato un trauma craniofacciale dopo essere caduta dal letto per le convulsioni. Dall'ordinanza emerge anche che venivano somministrati farmaci di qualsiasi tipo senza che venisse preventivamente consultato un medico e spesso gli anziani sarebbero stati “imbottiti” di tranquillanti.
Uno dei casi più gravi emersi dalle indagini è quello di un anziano che era stato letteralmente “ingabbiato” per tutta la notte con delle spondine del letto messe tutte attorno. L'anziano la mattina dopo gridava aiuto dicendo di non farcela più e solo dopo tempo gli operatori sarebbero andati da lui lamentandosi delle sue grida. Un altro anziano avrebbe gridato aiuto per ore poiché voleva essere sistemato ma nessuno sarebbe andato ad aiutarlo. Urla giustificate dal fatto che non vi erano campanelli o altri mezzi per chiamare il personale. Emergerebbe anche che un altro ospite si era rotto il femore ma nessuno ha chiamato il 118 per portarlo in ospedale. E tutto questo, secondo l'accusa, nonostante una delle imputate avesse contezza de fatto che l'ospite avesse riportato una frattura. Tanti i casi documentati dai carabinieri nel corso dell'indagine avviata nel giugno 2023 grazie alla denuncia delle due figlie di un'anziana poi trasferita in un'altra casa di cura. Le due donne si erano accorte che la mamma era sempre piena di urina, maleodorante e non vestita adeguatamente. Aveva riportato fratture agli arti ma, secondo la loro denuncia, non era stata adeguatamente soccorsa.