Pubblicato il: 25/02/2024 alle 15:17
Una festa per i 18 anni che si è tramutata in tragedia. Una lite è costata la vita a Vincenzo Rizzotto, 42 anni, ferito mortalmente con un fendente all’addome al culmine di una lite scoppiata in un'abitazione di via Picasso, a Mascalucia, dove si stava festeggiando, quando è iniziato il diverbio tra il padre della festeggiata e il suocero, Giovanni Nicolosi, 60 anni. Sembrava una banale lite tra i due, quando c’è stata una colluttazione e poi la coltellata fatale.
Tutto sarebbe nato quando il suocero avrebbe visto litigare la vittima con la figlia e la nipote nella corte dell’edificio, circostanza che lo avrebbe indotto ad armarsi di un coltello da sub (che custodiva in un armadio), con lama di 27 centrimetri, e ad intervenire nella discussione, degenerata nell’omicidio.
Immediato a quel punto l’intervento da parte dei carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania, che giunti sul posto dopo pochi minuti, soccorso in primo luogo il malcapitato ancora vivo, hanno subito avviato le indagini volte a ricostruire la vicenda, bloccando subito il 60enne, apparentemente confuso, all’interno del bagno, nonché iniziando a ripercorrere tutti i momenti di quell’acceso diverbio, nonché i pregressi rapporti tra omicida e vittima, risultati piuttosto tesi.
Vincenzo Rizzotto è morto durante il trasporto in ambulanza al pronto soccorso del Policlinico di Catania. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale tenenza e della compagnia di Gravina di Catania che hanno fermato il sessantenne, L'uomo è stato portato in caserma. Le indagini, coordinate dalla Procura di Catania, sono in corso per accertare l’esatta dinamica dell’omicidio.
Sequestrata l’arma del delitto, recuperato nel lavabo della cucina, ancora sporca di sangue, per sottoporla agli opportuni accertamenti di laboratorio, volte a comparare le tracce ematiche rinvenute sulla lama ed il sangue della vittima. Il parente dopo un lungo interrogatorio è stato fermato con un decreto emesso dalla procura di Catania. Al lavoro anche i militari della sezione Investigazione Scientifica del comando provinciale dell’Arma che hanno eseguito i rilevi nella scena del crimine: un cortiletto della villetta. Sarà la consulenza del medico legale che effettuerà l’autopsia a dare maggiori chiarimenti sulla dinamica del ferimento.