Pubblicato il: 19/06/2013 alle 10:57
Nasce una coppia, trascorre il tempo ed emerge uno dei più grandi desideri: avere un figlio. Vari tentativi, mese dopo mese, tutti vani. L’argomento è difficile da affrontare per la coppia stessa. Lui vive un estremo imbarazzo, lei teme di affrontare il discorso. Ma il problema esiste; entrambi ne sono consapevoli ma tacitamente trascorre il tempo: quel problema è la sterilità. La più naturale delle cose, la procreazione, infatti, può diventare una cosa abbastanza complicata, a volte impossibile, con un vissuto psicologico della coppia devastante, che spesso allontana i partners dopo aver inaridito il rapporto.
La sterilità rappresenta una vera e propria patologia che colpisce il 15% delle coppie. Una percentuale destinata purtroppo ad aumentare, in quanto ci si sposa più tardi, in genere oltre i 30 anni. Il desiderio procreativo arriva ancora dopo, in attesa di trovare la stabilità economica, raggiungendo quindi un’età in cui la qualità delle cellule uovo non è ottimale, gli ormoni che controllano l’ovulazione non sono più regolari e gli spermatozoi hanno magari ricevuto degli “insulti” per cui non si muovono più come dovrebbero.
Ma oggi riscontriamo il desiderio procreativo anche nelle quarantenni che, ad esempio, dopo un divorzio, desiderano che il loro secondo partner diventi il padre dei loro figli. Èquesta l’analisi delle coppie dei giorni nostri. Coppie spesso frustrate perché non riescono a concepire, trascorrono gli anni tentando e ritentando, mentre familiari e amici aspettano la lieta notizia che non arriva.
Nel frattempo il tempo scorre. La donna è ancora molto attiva; si è realizzata nel campo lavorativo, manifesta tanta femminilità ma diviene “attempata” e le possibilità che possa avvenire l’incontro tra lo spermatozoo e l’ovocita sono sempre inferiori. Sono varie le cause della sterilità: alterazioni ormonali che impediscono od ostacolano l’ovulazione (obesità, ovaio policistico, alterazioni tiroidee), alterazioni tubariche che impediscono l’incontro tra spermatozoo ed ovocita – come in caso di infezioni delle tube, endometriosi -, malformazioni uterine, menopausa prematura, alterazioni della cervice uterina, alterazioni del liquido seminale (riduzione degli spermatozoi o alterazione della loro motilità e anomalie del cariotipo.
1) LE FORME DI STERILITA' INSPIEGATA E L'INCOGNITA PSICOLOGICA
Tuttavia, nonostante i numerosi passi avanti riguardo alla diagnosi ed alla possibilità di trovare una causa, esistono ancora oggi delle forme di sterilità inspiegata. Per non parlare della ancora poco nota sterilità di origine psicologica.
Il concetto di prevenzione, quindi, risulta fondamentale. Un banale mal di pancia non attenzionato potrebbe sottendere una salpingite (infiammazione della tuba), che se non trattata può portare all’occlusione tubarica. Il ruolo della tuba è fondamentale, essendo il condotto in cui avviene l’incontro tra cellula uovo e spermatozoo e pertanto, se tale condotto è ostruito, l’incontro non potrà in nessun modo avvenire.
Anche il nostro stile di vita è molto importante, in quanto l’alimentazione, l’inquinamento e l’attività lavorativa hanno un ruolo sulla fertilità. Pertanto grande attenzione va posta alla prevenzione, non sottovalutando alcun sintomo e adottando uno stile di vita sano.
Sebbene il panorama così descritto risulti scoraggiante, esso rappresenta una fotografia di quella che è la realtà moderna. Tuttavia oggi esistono dei rimedi grazie ai progressi effettuati nel campo della medicina della riproduzione.
Per forme meno gravi di sterilità, se il liquido seminale è buono e le tube sono libere, può essere effettuata l’inseminazione intrauterina. Questa consiste nell’introduzione del liquido seminale, tramite apposito catetere, all’interno dell’utero, accorciando notevolmente la strada che gli spermatozoi devono compiere normalmente.
Per forme più gravi, se le tube sono ostruite o se il liquido seminale è deficitario, viene effettuata la fecondazione in vitro, ovvero vengono prelevate le cellule uovo dalle ovaie e fatte incontrare con gli spermatozoi in laboratorio. Formati gli embrioni, vengono trasferiti in utero (al massimo 3, secondo le disposizioni della Legge 40/2004) perché possano impiantarsi.
2) COMPRENDERE IL PROBLEMA INSIEME, TROVARE LA SOLUZIONE
L’approccio alla coppia sterile deve essere molto delicato. La coppia dovrà effettuare una serie di esami per comprendere la causa della sterilità e andrà guidata dal ginecologo, di concerto con l’andrologo, per il percorso più adeguato. Grande importanza ha anche il supporto psicologico al fine di affrontare meglio tale percorso che può apparire complicato ma, se voluto fortemente, può far sì che il più grande desiderio della coppia diventi realtà.
Èun’ardua strada. A volte i tentativi di inseminazione e fecondazione in vitro falliscono, i risultati non sono certo del 100% ma rappresentano la soluzione ad un problema che qualche decennio fa invece non era rimediabile. Ed anche se medicalizzare l’atto procreativo certo non è piacevole, spesso è ciò che dona la felicità a tante coppie.
La cosa importante è riuscire innanzitutto ad accettare di affrontare il problema sterilità e rivolgersi ad un ginecologo che si occupi di medicina della riproduzione, così da intraprendere il percorso più idoneo in relazione alle cause che sottendono il problema.