Pubblicato il: 14/11/2013 alle 16:14
Olio, pane, pomodori, pasta, mozzarella: cos'è la dieta mediterranea? La ricerca condotta dal Centro Ricerche Sociali sulla Dieta Mediterannea dell'Università Suor Orsola Benincasa ha provato a chiederlo a 595 ragazzi, la cui età media è di 21 anni, residenti in Campania, Lombardia, Umbria e Sicilia. E così è emerso che la pasta è il primo alimento associato alla dieta mediterranea e che nelle altre città – Palermo, Perugia e Milano – l'olio viene considerato un cibo più che un condimento come invece accade a Napoli.
La ricerca è stata condotta tra ottobre 2012 e novembre 2013 in collaborazione con le Università di Milano-Bicocca, Perugia e Palermo. Ma di cosa è fatta la dieta mediterranea? Dalle interviste somministrate ai ragazzi, il primo alimento associato all'idea di dieta mediterranea è la pasta. A Perugia, Palermo e Milano il secondo alimento più associato alla sua idea è l'olio, cosa che, invece, non compare a Napoli forse perché, viene evidenziato nello studio, non è considerato un alimento ma un condimento. Il rito del pranzo della domenica resiste solo al Sud. A Napoli l'84,8% risponde indicando un menù a base di carne, mentre solo il 27% indica un menù a base di pesce. La domenica a Napoli c'è soprattutto pasta al pomodoro (sugo), paste fresche (specie gnocchi e lasagne). A Palermo il menù della domenica conferma il consumo prevalente di pasta, ma preparata secondo ricette che prevedono la cottura in forno e il condimento a base di carne più un secondo a base di carne. Un dato rilevante è che la metà degli intervistati di Milano non distingue tra il pranzo della domenica e quello dei giorni feriali a indicare la mancanza di ritualità legata al pasto domenicale. A Perugia la domenica il menù è a base di paste fresche (lasagna principalmente) o paste al forno o comunque condite con carne e pomodoro (ragù).
Dalla ricerca è emerso a Napoli, per i ragazzi intervistati, la dieta mediterranea sia nel 50,6% dei casi riferibile alla salute; a Milano il 50% degli la considera un bene culturale; a Palermo il 63% e a Perugia il 60% la associa semplicemente al buon cibo. Una buona percentuale degli studenti perugini però, pari al 44,6% del campione, ritiene sia un bene culturale. Gli studenti universitari intervistati a conoscenza del riconoscimento Unesco, avvenuto tre anni fa, sono pari al 23% a Milano e al 15,6% a Perugia. Una conoscenza straordinariamente alta si riscontra tra gli studenti di Palermo, pari al 57,9%. Fanalino di coda la Campania con il 10,8%.
A Napoli si riconosce la dieta mediterranea come salutare nel 97,6% dei casi e la riconoscono come cibò nel 79,5% dei casi. Questi dati pongono la dimensione del cibo e quella della salute quasi sullo stesso piano, rimandando al binomio cibo-salute. Sempre nel capoluogo partenopeo, i giovani studenti universitari considerano alla dieta mediterranea una sorta di medicina. Mentre a Milano il 50% degli intervistati la considera un bene culturale, a Palermo (il 63% degli intervistati) e a Perugia (il 60%) è associata al buon cibo. Una buona percentuale degli studenti perugini però (il 44,6%) ritiene sia un bene culturale.