L'assessore Piero Cavaleri
Si è svolto questa mattina il convegno “Il gruppo appartamento: dall’assistenzialismo alla partecipazione sociale”, organizzato dall’associazione Controluce e mirato a far riflettere sul disagio mentale e sulle alternative disponibili per i pazienti meno gravi.
Un soggetto affetto da disturbo mentale, infatti, può essere ospedalizzato o, nei casi meno gravi, inserito in strutture “più leggere” che portano verso il reinserimento all’interno della società. E’ proprio in questi casi – riconosciuti e stabiliti dall’Asp – che i pazienti possono uscire da strutture restrittive per entrare nelle “case appartamento”, collocate all’interno di un centro abitato ma sempre monitorizzato dalla professionale guida di esperti e psicologi.
Al convegno le psicologhe dell’associazione Controluce Claudia Giammusso, Alessandra Campanella e Marta Cortese, hanno esteso l’invito a partecipare ai dirigenti dell’Asp e ai sindaci dei distretti sanitari di Caltanissetta e San Cataldo. “Vogliamo creare una rete di relazioni che, imparando dall’esempio virtuoso delle case appartamento del nord Italia, sia contestualizzato
alla realtà nissena per garantire le migliori cure e per i pazienti e le loro famiglie”.
Queste realtà, non ancora chiaramente delineate da una legislazione specifica, consentono un drastico abbattimento dei costi per il servizio pubblico sanitario e garantiscono al paziente – che altrimenti rimarrebbe in un ospedale – di poter mantenere il contatto con la realtà e il proprio contesto sociale.
“L’associazione ha già aperto a San Cataldo, nel centralissimo Corso Sicilia, un appartamento – ha spiegato la psicologa Giammusso -. La scelta del luogo è fondamentale per garantire al paziente di potersi muovere con tranquillità”. Si tratta, per la maggior parte, di pazienti che hanno già seguito un percorso di riabilitazione o che ancora sono alla prima fase della malattia.
“Attualmente il comune di Caltanissetta ha 47 pazienti che risiedono in case alloggio per un costo complessivo di 3 milioni di euro. La casa appartamento, invece, consentirebbe di abbattere notevolmente i costi pubblici con una spesa di solo un milione di euro” ha spiegato l’assessore Piero Cavaleri che confida nel neonato tavolo tecnico tra Comune e Asp per risolvere il contenzioso pregresso e sviluppare una sinergia per la gestione dei servizi psichiatrici del territorio.