Pubblicato il: 24/10/2014 alle 16:27
Dall’inizio dell’anno 90 pazienti ricoverati presso il reparto di Cardiologia dell’ospedale Vittorio Emanuele hanno avuto uno scompenso cardiaco. Il dato è emerso durante “Il viaggio nel mondo dello scompenso cardiaco”, l’appuntamento scientifico organizzato dal dott. Carmelo Tonelli, primario dell’unità coronarica dell’ospedale gelese, che si conclude domani. A rendere noti i dati della degenza di coloro i quali hanno avuto uno scompenso cardiaco è stato il dott. Carmelo Ferrigno che ha analizzato i risultati degli ultimi cinque anni di attività ospedaliera del reparto Utic in cui opera. Particolare attenzione è stata prestata alla degenza registrata dall’inizio dell’anno.
Fino a settembre sono stati 400 i ricoveri presso l’unità operativa ed il 22% dei pazienti (90 persone) hanno avuto lo scompenso cardiologico. Questo dato è relativamente in diminuzione rispetto all’anno precedente, cioè il 2013, quando su 575 ricoverati in 115 hanno avuto la patologia clinica oggetto del convegno, mentre nel 2012 su 634 ricoverati in 133 sono stati i pazienti scompensati . “Dati – ha detto il dott. Ferrigno – che rispecchiano la media nazionale. Ma stiamo assistendo ad una riduzione seppur sensibile del periodo di degenza. Per avere però uno stato ottimale del paziente bisogna iniziare a discutere di un ambulatorio che possa seguire passo passo il paziente affetto da scompenso al cuore grazie ad una rete in cui ciascun medico e specialista può dare il suo contributo per ridurre la reospedalizzazione del paziente stesso se non in casi di estrema urgenza”.
Di multidisciplinarità ha parlato anche Rocco Catalano, infermiere dell’Utic. Un argomento, questo, che vede la partecipazione ad ogni livello non solo dei medici e degli infermieri ospedalieri, ma anche dell’assistenza sociale, psicologica e domiciliare del paziente. “Solo in questo modo – ha detto Catalano – si possono centrare gli obiettivi, ridurre la reospedalizzazione dei pazienti affetti già da patologie ed ridurre considerevolmente i costi sanitari”.
In questa ottica è intervenuto anche il dott. Epifanio Di Natale, primario della Nefrologia dell’ospedale Vittorio Emanuele che guarda al futuro con la dialisi peritoneale per casi clinici particolari. In mattinata analisi del fenomeno clinico, nel pomeriggio oltre alla visita del manager Ida Grossi spazio agli specialisti dell’Ismett di Palermo e del Ferrarotto di Catania con gli interventi di Francesco Clemenza di Palermo e di Igino Contrafatto, il gelese trapiantato ormai in Reggio Emilia, che si è soffermato sullo scompenso cardiaco e l’istallazione dei pacemaker.
Spazio anche per Sebastiano Immè che ha parlato dell’innovazione in ambito cardiologico puntando sulle valvole cardiache e le nuove sfide della chirurgia. Un convegno che prosegue anche nella giornata di oggi con la proposta di istituire un ambulatorio dedicato allo scompenso cardiaco.