Pubblicato il: 19/03/2015 alle 08:00
Monitorare la gravidanza per essere certi che il bambino stia crescendo sano e, eventualmente, intervenire in tempo comporta effettuare degli esami di routine e valutare la possibilità di richiedere il “Tri-test”
“Nel quarto mese non ci sono molti esami da fare” hanno spiegato la ginecologa Daniela Anzelmo e l’ostetrica Cettina Andaloro.
Se la toxoplasmosi è negativa si dovrà ripetere il dosaggio degli anticorpi e fare anche un esame urine, così come previsto dal decreto 10/09/98 meglio noto come “Decreto Bindi”, che stabilisce le analisi che si possono esguire in esenzione nella gravidanza fisiologica.
Se invece si tratta di una gravidanza a rischio sarà il ginecologo a prescrivere tutti gli esami ematochimici che ritiene necessari e indispensabili.
Nel quarto mese anche l'ecografia standard non è prevista sia dalle linee guida che dal “decreto Bindi”, spesso però una ecografia di routine viene eseguita per valutare l'accrescimento del feto, la posizione della placenta e per conoscere il sesso del nascituro. L'ecografia non è altro che una scansione ad ultrasuoni, totalmente innocua sia per la mamma che per il bambino. Se si tratta invece di gravidanza a rischio l'esame ecografico viene eseguito ad ogni controllo sempre secondo indicazione del medico.
E’ diffuso anche il Tri-test che si esegue tra la 15sima e la 17sima settimana di gestazione. E’ un prelievo del sangue per analizzare 4 elementi: l’età materna e tre proteine di origine feto-placentare (alfa-fetoproteina, estriolo non coniugato, frazione libera della gonadotropina corionica). Il risultato individua in media il 60% dei bambini affetti da Sindrome di Down. Se il rischio stimato è superiore a uno su 300 la donna viene invitata a sottoporsi a amniocentesi.
Tra la 15° e la 17° settimana si può eseguire l'amniocentesi che consiste nell’aspirazione, con un sottilissimo ago, di un campione di liquido amniotico per via trans addominale. L’esame viene eseguito con il supporto dell’ecografia per valutare la posizione del feto e la localizzazione dell’ago. I circa 15 cc di liquido amniotico vengono inviati in laboratorio per essere esaminati alla ricerca di eventuali anomalie cromosomiche. Il risultato sarà pronto, in media, in un paio di settimane e offre una diagnosi prenatale praticamente sicura su malattie come Sindrome di Down, fibrosi cistica, Sindrome di Edward, Sindrome di Turner e molte altre.
Prima di acconsentire allo screening prenatale bisogna essere certi di aver capito la differenza tra test di screening e test diagnostici. Se ciò non è chiaro bisogna chiedere maggiori informazioni al ginecologo.
Per approfondire: Sono incinta! Il diario della gravidanza e i suggerimenti delle esperte