Pubblicato il: 25/03/2015 alle 08:00
Chi tra di voi, almeno una volta nella vita, non ha visto la commovente favola di Pinocchio e il suo caro babbo Geppetto? “Le bugie hanno le gambe corte, se dici le bugie ti cresce il naso come Pinocchio”. Se fosse vero, quanti nasi lunghi ci sarebbero al giorno d’oggi, fin troppi, soprattutto nel mondo dell’alimentazione. Tanti messaggi trasmessi dalle pubblicità sono ingannevoli, fuorvianti e contradditori. Ma noi abbiamo un’arma per difenderci: l’informazione e, per avere chiarezza sugli inganni in cui veniamo coinvolti giornalmente ci siamo rivolti alla nutrizionista nissena Alessandra Cucchiara che, in “pillole” ci ha dato qualche suggerimento che riportiamo a seguire.
-Non fatevi ingannare dalla confezione invitante, accompagnata da slogan salutistici come “piadina all’olio extravergine di oliva”, “biscotti ricchi in fibre” quando poi magari quell’ingrediente si trova solo in minima percentuale. In questo caso l’etichetta è costruita ad hoc per farti concentrare solo su di un determinato ingrediente: è come pubblicizzare un film sottolineando la notevole presenza di Raoul Bova, e poi ritrovarlo solo come comparsa. Controllate sempre con i vostri occhi cosa contiene quel prodotto. L’immagine e la dicitura non devono trarci in inganno, specialmente quando le scritte sono in rilievo nella confezione, allora quasi sicuramente si nasconde qualcosa. (Per sapere come è articolata l’etichetta leggi l’approfondimento della dottoressa Cucchiara)
-Stesse “menzogne” nei cibi integrali: andiamo al supermercato alla continua ricerca dell’integrale, la pasta, il pane, i crackers: ma lo sono realmente? No! Non lo sono affatto, sono farinacei che sono prodotti con farine raffinate, e solo dopo viene aggiunta la crusca. Ma come riconoscere questi finti integrali? Quando nell’etichetta trovate scritto “crusca, cruschello o fibra alimentare” significa che la fibra è stata aggiunta e non è contenuta in modo naturale nell’alimento, i prodotti veramente integrali hanno come ingrediente di base la farina integrale. Il finto integrale si può riconoscere anche visivamente: ad esempio un vero pane integrale si presenta scuro e abbastanza uniforme, non chiaro con dei puntini più scuri, cioè la crusca aggiunta. Il danno provocato dai finti integrali è duplice: se da un lato aumenta l’indice glicemico a causa dell’utilizzo della farina raffinata, dall’altro la crusca, se aggiunta negli impasti, riduce l’assorbimento del ferro e del calcio nel nostro organismo.
-Attenzione ai prodotti light: di solito quando mancano di grassi, abbondano di zuccheri, in qualche modo bisogna pur sostituire ciò che manca. Dal momento che il grasso dà una certa consistenza e sapidità ai cibi, molti cibi poveri in grassi per compensare saranno dunque ricchi in zuccheri e conservanti. C’è un vero boom di questi prodotti “ipocalorici” e “poveri di grassi”: una persona su due si sente grassa, il mercato lo sa e agisce di conseguenza. Cosa succede quando mangiamo un prodotto light? Ingeriamo meno lipidi certamente, ma molti più zuccheri, che innalzano la nostra glicemia provocando un picco glicemico, e probabilmente così un’oretta dopo avremo di nuovo fame. Inoltre sapendo che stiamo gustando un prodotto “light” possiamo abusarne senza sentirci in colpa. Quindi qualve vantaggio in tutto questo? (Leggi l’approfondimento sugli zuccheri)
Mangiare prodotti scadenti, finti, alla lunga fa male: tutti abbiamo diritto al cibo sano, vero. Alla base della salute c’è una corretta alimentazione, un’alimentazione che non tiene conto degli inganni presenti nel cibo espone a più pericoli…attenzione quindi perché il “Pinocchio” di turno sta sempre in agguato.
Per approfondire: Sai quel che mangi? I consigli dell’esperta per una dieta equilibrat