Pubblicato il: 03/04/2015 alle 08:00
Mezzo milione di persone in Italia soffrono di epilessia e nella metà dei casi si tratta di bambini o adolescenti.
Soggetti particolarmente vulnerabili, che possono essere colpite da una crisi a scuola o in altri contesti e che in molti casi non ricevono cure tempestive e adeguate. I risultati dell’Iniziativa PERFECT, pubblicati dall’European Journal of PaediatricNeurology, mostrano che la possibilità che un bambino riceva i farmaci d’emergenza dipende principalmente dalla presenza di personale disposto ad assumersi la responsabilità di somministrare il trattamento.
Eppure è molto importante che il bambino epilettico riceva il trattamento immediatamente se una crisi persiste per più di cinque minuti dall’insorgenza.
La maggior parte delle persone presenti a una sospetta crisi epilettica sceglie di non somministrare i farmacid’emergenza per le crisi, a meno che non sia prevista una formazione o una disposizione specifica e preferisce invece chiamare un’ambulanza, causando possibili ritardi nel trattamento della crisi.
Il dato conferma anche quanto emerso da una recente indagine condotta presso 150 scuole primarie italiane e 700 insegnanti dalla LICE (Lega Italiana contro l’epilessia) presentata nell’ambito della campagna di informazione “Se all’improvviso…”:
-Più del 50% degli insegnanti ritiene che l’epilessia riduca le capacità di apprendimento dei bambini.
-Solo il 30% è a conoscenza della possibilità di guarigione dall’epilessia.
-Circa il 60% è convinto che occorra chiamare l’ambulanza (per lo più non necessaria).
-Circa il 30% afferma che occorre inserire
Nell’ambito del primo soccorso vogliamo fornirvi una serie di indicazioni utili che indicano in maniera semplice e chiara cosa si deve fare e cosa si deve non fare in caso di crisi epilettica
In caso di crisi epilettica generalizzata di tipo tonico-clonico (la convulsione, definita anche ‘Crisi di Grande Male'):
Cosa fare:
-Prevenire la caduta a terra.
-Se il soggetto è già a terra, porre sotto il capo qualcosa di morbido, in modo che se la crisi continua, non continui a battere ripetutamente la testa sulla superficie dura.
-Terminata la crisi, slacciare il colletto e ruotare la testa di lato per favorire la fuoriuscita di saliva e permettere una respirazione normale.
-Evitare raggruppamenti di persone intorno al soggetto: la confusione non lo aiuterebbe a riprendersi con calma.
Cosa non fare:
-Non tentare di aprire la bocca.
-Non tentare di inserire in bocca oggetti morbidi o rigidi.
-Non bloccare le braccia e le gambe.
Questi interventi, oltre ad essere inutili, sono anche pericolosi: potrebbero comportare al soggetto in crisi lussazioni mandibolari, fratture dentarie e dolori muscolari intensi. Al soccorritore potrebbero invece provocare lesioni alle dita.
In particolare ci teniamo a sottolineare che durante le fasi della crisi tutti i muscoli, compresi quelli respiratori sono in contratti, pertanto aprire la bocca sarà oltre che inutile anche rischioso, come sarà altresì impossibile attuare la posizione laterale di sicurezza.
In caso di assenze, quindi crisi di lieve entità, conosciute come ‘Piccolo Male', non occorre fare nulla, eccetto che segnalarle.
In caso di crisi epilettiche del lobo temporale, durante le quali si possono manifestare comportamenti strani e il livello di coscienza può essere compromesso:
Cosa fare:
Occorre limitarsi a vigilare il soggetto durante la crisi per evitare che involontariamente faccia del male a sé e agli altri.
Cosa non fare:
-Non cercare di far tornare in sé il soggetto tormentandolo con continue richieste: il soggetto potrebbe comprendere ma senza riuscire ad esprimersi nel modo corretto.
-Non cercare di limitare i movimenti del soggetto nella stanza: ciò potrebbe determinare reazioni inconsulte.
In caso di stato di male epilettico, durante il quale la crisi è molto prolungata senza che il soggetto riprenda coscienza ovvero quando trascorsi più di trenta minuti non ha ancora recuperato lo stato di coscienza oppure quando ad una crisi ne segue un’altra e un’altra ancora:
Cosa fare:
-Chiamare l’ambulanza per portare il paziente in Pronto Soccorso.
Per approfondire: Prevenzione e primo soccorso: i suggerimenti del Centro Formazione della Croce Rossa di Caltanissetta