Pubblicato il: 08/05/2015 alle 10:58
Il PediculusHumanus, detto anche pidocchio, infesta in primo luogo il cuoio capelluto, ha un ciclo riproduttivo che parte dalle lendini (uovo) fino a formare il pidocchio. Le lendini sono deposte in gran parte dietro le orecchie e sulla nuca, aderiscono al capello grazie ad una sostanza adesiva che secernono, si schiudono dopo una settimana.
Il pidocchio si nutre di sangue che aspira pungendo il cuoio capelluto, causando così un forte prurito. Il pidocchio se allontanato dalla testa, non avendo più nutrimento, muore dopo qualche ora.
Per capire meglio abbiamo contattato il centro di formazione della croce rossa di Caltanissetta
Il pidocchio ha piccole dimensioni, 2-3 mm, mostra un corpo appiattito di colore giallo-marrone, è dotato di sei arti alla cui estremità si trova un'unghia a forma d'uncino con la quale si fissa sul capello. L'apparato buccale è costituito da un rostro pungente atto alla suzione. Il rostro introdotto nella cute si fissa attraverso piccoli denti mobili.
Durante la puntura il pidocchio secerne una sostanza che ha la proprietà di anestetizzare la cute in modo da non infastidire l'organismo ospite e limitarne quindi qualsiasi reazione avversa. Il pidocchio inietta inoltre una sostanza anticoagulante che rende il sangue fluido durante la suzione che si protrae per diverse ore; la quantità succhiata è di circa 1 mg, un'enormità rispetto alla massa del parassita. Il pidocchio compie l'operazione descritta due volte al giorno e per tutta la durata della sua vita.
La testa presenta due piccole antenne che hanno il compito di rilevare la temperatura ed orientare il parassita nell'individuare: il cibo ed il partner. Il pidocchio presenta anche un rudimentale apparato visivo che probabilmente ha lo scopo di percepire soltanto le variazioni di luce, infatti la deposizione delle uova avviene al buio.
Le uova, resistenti a molti insetticidi, sono fissate alla radice dei capelli mediante una secrezione vischiosa insolubile all'acqua. La schiusa delle uova avviene dopo circa dieci giorni, il giovane pidocchio diventa riproduttivo dopo due settimane durante le quali compie tre mute.
L'aspettativa di vita del pidocchio è di venti giorni per il maschio e quaranta per la femmina. La giusta temperatura dell'organismo ospite è un fattore di vitale importanza, infatti il pidocchio abbandona immediatamente la testa in caso di forte rialzo termico.
L'efficacia della presa del pidocchio sul capello è fattore d'estrema importanza per la sua sopravvivenza, perché fuori dal suo habitat non avrebbe che poche ore di vita poiché morirebbe per fame e freddo. Il parassita, per assicurare la sopravvivenza della specie, ha dovuto sviluppare la sua capacità riproduttiva, infatti la femmina deponendo circa dieci uova al giorno per tutta la sua esistenza, può assicurarsi oltre trecento discendenti diretti.
In un mese ogni femmina può riprodursi in una discendenza complessiva di circa 45.000 individui, che dopo due mesi arriverebbero all'impressionante cifra di 6.750.000. Fortunatamente la realtà è diversa perché non tutti gli individui sopravvivono, altri sono eliminati con la spazzolatura o con il grattamento.
Il pidocchio è una delle poche specie viventi che non ha subito contraccolpi al variare del clima e delle abitudini di vita dell'uomo. Il cuoio capelluto è una piccola nicchia ecologica che ha subito solo minimi cambiamenti nel corso dei secoli; l'aumentato numero degli individui della specie umana ha costituito, per questi parassiti, un aumento sensibile opportunità di vita e riproduzione.
Le ragioni della recrudescenza di questa fastidiosa infestazione sono molteplici: la loro efficiente capacità riproduttiva; la dispersione nell'ambiente a causa di spazzolature, grattamenti, tuffi; l'uso promiscuo di baveri, poltrone, poggiatesta, cappelli, cuffie, pettini…; la capacità, se espulsi, di trovare un nuovo organismo ospite.
La probabilità di contagio viste le attuali abitudini di vita sono aumentate enormemente rispetto al passato, infatti la lunga permanenza in posti affollati (luoghi di lavoro, scuole, mezzi di trasporto, palestre….) non rientrava nelle abitudini di vita dei nostri progenitori. I bambini hanno maggiori probabilità di contagio per i loro giochi e per una più intensa vita sociale.
La pediculosi è un avvenimento molto comune in ambiente scolastico, essa non deve essere considerata coma causa di scarsa igiene. Spesso può provocare negli insegnanti e nei genitori fastidiosi imbarazzi. La causa della pediculosi dipende da un un piccolissimo parassita, lungo 2-3 mm, che vive unicamente sulla testa dell'uomo e si nutre del suo sangue.