Dopo i tavoli tematici svolti durante la Conferenza Programmatica Regionale del Partito Democratico, che s è tenuta a Caltanissetta all’hotel San Michele il 22 e 23 marzo, l’architetto Giancarlo La Rocca, Segretario del Circolo PD Libertà, segnala un contributo fornito dalla dottoressa Martina Zagarella componente del Circolo.
La provincia di Caltanissetta è stata definita come un territorio in cerca del proprio modello di sviluppo. Tale affermazione non può che trovare riscontro nella realtà, considerando che ci troviamo in una zona che sembra muoversi ad una velocità inferiore rispetto ad altre. Ancora più preoccupante è il fatto che spesso la nostra provincia è etichettata come il sud del sud.
In questo contesto, desidero condividere il mio punto di vista sull'importanza delle questioni che stiamo affrontando oggi, concentrandomi sui concetti di ricerca e innovazione.
La ricerca e l'innovazione sono temi centrali nel dibattito pubblico nazionale, considerati come il principale limite alla produttività del nostro Paese. Secondo i dati Eurostat, la produttività del lavoro in Italia è cresciuta solo del 9% tra il 1995 e il 2021, rispetto al 33% della Germania, al 28% della Francia e al 16% della Spagna.
Cito questi dati perché ci aiutano a comprendere il ruolo primario degli investimenti pubblici e privati e delle attività di ricerca e sviluppo nell'innalzare la produttività nel lungo periodo poiché determinano la capacità di innovare.
Il capitale umano è un altro fattore chiave della crescita, strettamente connesso al tema dell'innovazione. Senza di esso, non può esistere un'economia della conoscenza.
Tutto questo, ci porta facilmente a concludere che non esiste sviluppo senza ricerca e senza capitale umano.
Il tema della ricerca, nell’ambito privato, si scontra con le caratteristiche del tessuto economico del nostro territorio come la predominanza di micro-imprese, le quali per definizione presentano una scarsa propensione all'innovazione e alla tecnologia.
È dunque essenziale un intervento pubblico per creare partnership con le università al fine di studiare approfonditamente la nostra provincia, individuando opportunità e fattori di rischio. Inoltre, è fondamentale stimolare la propensione alla ricerca e all’innovazione delle micro-imprese, promuovendo la cooperazione tra di esse.
Ad esempio, gli spin-off, sostenuti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, possono consolidare le unioni tra enti pubblici di ricerca e imprese, facilitando il trasferimento tecnologico e la diffusione dell'innovazione nel nostro territorio.
Tuttavia, la mancanza di dati dettagliati a livello provinciale rappresenta un ostacolo alla crescita. È necessario produrre dati e analizzarli tempestivamente per guidare le scelte degli attori economici locali in un contesto di instabilità e incertezza.
Il dialogo tra mondo politico, enti pubblici, scuole e università è cruciale per orientare le scelte industriali e imprenditoriali basate sulla ricerca e sull'innovazione. Inoltre, occorre affrontare il problema della fuga di cervelli, comprendendo le ragioni di questo trend e coinvolgendo attivamente i giovani.
Il presente e il futuro della nostra provincia e della nostra regione dipendono dai giovani, dalle competenze e dalla ricerca. È su di essi che si giocano le sfide più importanti, ed è necessario un impegno congiunto per affrontarle e per garantire uno sviluppo sostenibile e duraturo