La bella stagione continua e così anche le giornate al mare. Il centro di formazione della croce rossa di Caltanissetta torna a ricordare di stare attenti alle meduse e, nel caso si venga sfiorati dai suoi tentacoli, come gestire immediatamente il fastidio.
Con la puntura di medusa in molti si sono ritrovati ad avere a che fare. La prima cosa da fare è mantenere la calma e cercare di uscire dall’acqua, facendosi anche aiutare, se è il caso. I sintomi sono piuttosto evidenti, perché consistono in bruciore e prurito. Tuttavia il tutto potrebbe risolversi anche in maniera molto facile, approntando i rimedi più semplici, ma non è detto. Bisogna stare attenti agli effetti che può avere una puntura di medusa, perché a volte può condurre anche ad uno shock anafilattico. Ecco perché è opportuno un trattamento specifico, facendosi vedere anche dagli esperti del pronto soccorso, se lo riteniamo necessario.
Cosa fare
In caso si venga punti da una medusa, bisogna cercare di rimanere calmi, senza gridare o agitarsi. Se, infatti, ci facciamo prendere dal panico, nel nostro organismo aumenterà la produzione di adrenalina e le tossine rilasciate dalla medusa circoleranno maggiormente e più rapidamente nel corpo. Una volta sulla spiaggia, è bene controllare che non vi siano attaccate al corpo parti di medusa. In questo caso devono essere staccate e la zona colpita va lavata con acqua di mare. E’ meglio l’acqua salata, perché quella dolce aumenta i sintomi.
E’ preferibile coprire la parte infiammata, perché è sensibile alla luce del sole e tende a scurirsi, provocando delle cicatrici antiestetiche.
Sintomi ed effetti
I sintomi della puntura di medusa sono provocati dalle cellule urticanti che si trovano sui tentacoli. Quando essi vengono toccati, le cellule si estendono con dei filamenti che penetrano nella pelle, immettendo un miscuglio di tre proteine urticanti, paralizzanti e neurotossiche.
E’ come se si verificasse un’ustione, i cui effetti, comunque, durano da qualche ora a molti giorni in base alla reazione della cute e al tipo di medusa. Dapprima si avvertono bruciore e prurito, poi si verifica un arrossamento della pelle e compaiono dei piccoli rilievi sulla sua superficie.
Bisogna prestare attenzione, perché a volte possono subentrare delle complicazioni, come sudorazione, confusione, vertigini, difficoltà nella respirazione, mal di testa, nausea, vomito ed eruzione cutanea che si diffonde in tutto il corpo. In questo caso è meglio chiamare subito il 118, perché c’è il rischio di incorrere in uno shock anafilattico. Tutto questo anche in base al tipo di medusa che ha punto o se si viene ustionati contemporaneamente in più parti.
Rimedi
I rimedi per una puntura di medusa vogliono, secondo la tradizione popolare, che sia importante applicare subito dell’ammoniaca oppure della pipì. In realtà queste soluzioni non sarebbero particolarmente utili, in quanto, per annullare le tossine iniettate dalla medusa, bisognerebbe raggiungere la temperatura di 40 o 50 gradi. Meglio, allora, un gel astringente al cloruro di alluminio, che serve a lenire il prurito e a bloccare la diffusione delle tossine.
Non sono indicate, invece, le creme al cortisone, perché per agire impiegano circa mezz’ora, mentre si ha bisogno di un rimedio immediato. Ci sono, tuttavia, dei rimedi naturali da tenere in considerazione. Fra questi possiamo ricordare gli impacchi di acqua e bicarbonato, il quale ha proprietà disinfettanti, e l’aceto bianco, perché l’acido che esso contiene riesce ad inibire l’azione del veleno e a ridurre il dolore.
L’urina è inutile
Gli esperti bocciano il rimedio “della nonna” più famoso: l’urina sulla lesione provocata dal contatto con la medusa non è efficace. Nonostante la sua fama consolidata, come rimedio naturale e insolito per trattare le punture di medusa, con relativo rilascio di veleno, l’urina, secondo le recenti conclusioni degli esperti della Croce Rossa britannica, la BritishRed Cross, non avrebbe nessuna efficacia reale in questo senso.
Nessun vero potere lenitivo, antinfiammatorio e antidolorifico: se il “simpatico” abitante marino colpisce, secondo gli esperti d’oltremanica, bagnare la zona interessata con l’urina non sarebbe decisamente una buona idea. Igienicamente e logisticamente molto più facili da mettere in pratica e, stando alle dichiarazioni dell’ente inglese, anche più utili sono altri rimedi di pronto soccorso da spiaggia.
Per approfondire: Prevenzione e primo soccorso: i suggerimenti del Centro Formazione della Croce Rossa di Caltanissetta