Pubblicato il: 04/09/2015 alle 07:00
Con l’estate aumenta, specialmente nei bambini, il rischio disidratazione. Tra un tuffo e l’altro, una corsa e un gioco con gli amici, i bambini sudano, ma si dimenticano di bere. Anche la fame diminuisce.
Che cosa fare? A rispondere ci aiuta il centro di formazione della Croce Rossa di Caltanissetta. “I genitori devono prestare attenzione e invitare i loro figli a bere ogni tanto, mentre non vanno forzati a mangiare”.
A seguire alcune delle domande più frequenti sollevate dai genitori.
Cosa dare da bere? “Acqua, assolutamente – continua –. La frutta può aiutare, mentre vanno evitate le bibite zuccherate, che sono ipercaloriche e non dissetano”.
Quali sono i pericoli della disidratazione?
Intanto bisogna dire che la perdita di liquidi nei bambini si verifica più facilmente che negli adulti, dal momento che i bambini hanno meno riserve e si disidratano in tempi molto più rapidi, tanto più rapidi quanto più i bambini sono piccoli. Un altro rischio che si corre in estate è quello del colpo di calore, che è la somma di aumento della temperatura e disidratazione. Quali sono i pericoli? Che si faccia una reidratazione non corretta e che, sbagliando, insieme ai liquidi si dia ai bambini un eccesso di sali minerali.
Quindi non va bene dare integratori salini?
Una corretta idratazione è fatta di acqua. Le soluzioni saline solo indicate solo in situazioni particolari, per esempio in casi di eccessiva sudorazione e dopo un’intensa pratica sportiva.
Solo acqua o anche bibite zuccherate?
La cosa migliore è offrire sicuramente l’acqua, sia per evitare di abituare il bambino a bere bibite zuccherate che sono ipercaloriche, sia perché quest’ultime non sono così dissetanti e creano una ‘falsa sete’, con il rischio di berne oltre il necessario e incorrere nel problema opposto alla disidratazione, ovvero l’eccessiva diluizione dei sali all’interno dell’organismo, che, nei casi estremi, potrebbe portare anche a convulsioni.
Ma come si possono invogliare i bambini a bere più acqua?
Effettivamente i bambini, nonostante sentano lo stimolo di bere, spesso lo ignorano per fare altro. Spetta ai genitori, ai nonni e a chi se ne prende cura, avere un’attenzione attiva e proporre di tanto in tanto di bere.
Frutta e gelati possono essere buoni surrogati dell’acqua?
La frutta in parte sì, i gelati meno perché sono poveri di acqua, ma ricchi di zuccheri. Frutta e gelati possono quindi contribuire alla reidratazione, ma di certo non possono sostituire l’acqua.
Forse la prima regola per evitare la disidratazione è una corretta esposizione al sole, no?
Certo. Come non ci stanchiamo mai di dire, i bambini, soprattutto quelli piccoli, non devono essere esposti al sole nelle ore più calde: niente spiaggia e niente passeggiate a mezzogiorno o alle 2. Ed è bene ricordare che l’ombrellone, almeno quello tradizionale in cotone, anche se fitto, serve a poco, perché lascia passare comunque i raggi ultravioletti e quindi non riduce né il rischio di scottature – che anzi aumenta, perché erroneamente si crede di essere protetti – né il rischio di disidratazione e colpi di calore. Una protezione maggiore la offrono invece gli ombrelloni di paglia e le foglie degli alberi di un boschetto.
Con il caldo spesso i bambini diventano anche inappetenti. Cosa fare?
“Assolutamente niente, se non ringraziare il Padre eterno: visto che generalmente i bambini sono, purtroppo, sovra-alimentati, per una volta che hanno meno fame bisogna essere solo contenti. Non vanno quindi assolutamente forzati a mangiare, anche perché fino a 5-6 anni si autoregolano nel farlo. Ci sarebbe da preoccuparsi solo se il bambino è eccessivamente magro e, in questo caso, possono essere d’aiuto frutta e gelati.
Per approfondire: Prevenzione e primo soccorso: i suggerimenti del Centro Formazione della Croce Rossa di Caltanissetta