Pubblicato il: 20/10/2015 alle 07:00
A cura della veterinaria Silvia Cortese
L’arrivo di un cucciolo (cane, gatto o qualsiasi altra specie sia) in una nuova famiglia è un evento importante, a cui tutti i componenti della casa devono essere preparati.
Adulti e bambini dovranno imparare a convivere con un dolcissimo e imprevedibile compagno di vita. Poche ma importanti regole dovrebbero essere alla base di una lunga e sana relazione tra tutti i componenti del “branco”. E’ questo il modo in cui ci vedono i nostri amici a 4 zampe. Siamo tutti elementi importanti e correlati di uno stesso branco e sarà il nostro modo di educarli a stabilire le gerarchie.
Prima di approfondire questo argomento iniziamo con le informazioni fondamentali da avere nel caso in cui l’“amico a 4 zampe” provenga da un allevamento o da un privato.
Notizie semplici, ma necessarie per i nuovi proprietari:
– la data di nascita e il tempo passato con i fratelli e la madre: ci permetteranno di stabilire se il cucciolo ha avuto la possibilità di ricevere le difese immunitarie del colostro materno. Inoltre, informazione non meno importante, sapremo se il cucciolo ha acquisito i comportamenti legati alle regole sociali essenziali da apprendere per il cane (quale animale da branco);
– se, rispetto ai fratelli, era delle stesse dimensioni o più piccolo: questo può indicare una difficoltà del cucciolo a nutrirsi se la cucciolata era particolarmente numerosa (senza che questo porti necessariamente a delle conseguenze sul nostro amico), o, molto più raramente, un deficit di accrescimento dovuto a un problema congenito;
– nel caso di cani e gatti, se è stata effettuata la sverminazione, qualche vaccinazione e la somministrazione dell’antiparassitario: sarebbe buona norma dell’allevatore (o primo proprietario) consegnare il cucciolo alla nuova famiglia solo dopo aver effettuato le prime cure mediche fondamentali (sverminazione, prima vaccinazione e antiparassitario).
– se è stato inoculato il microchip e a nome di chi: nel caso in cui il cucciolo provenga da un’altra regione sarà indispensabile l’essere già identificato con il microchip, il cui intestatario potrà essere modificato facilmente una volta arrivato nella nuova famiglia;
– il tipo di alimentazione e la frequenza dei pasti forniti dai vecchi proprietari: normalmente il cucciolo si alimenta con il latte materno fino ad almeno 25-30 giorni di vita. Dopo questo periodo inizierà il suo svezzamento con cibo semi solido e poi solido adatto per ogni periodo della crescita. Quando viene allontanato dalla madre (non prima dei 60 giorni di vita) sarà già in grado di alimentarsi autonomamente con cibo solido per cuccioli di 2 mesi di età. Il cambio di abitazione non dovrebbe assolutamente corrispondere con un cambio di alimentazione (tranne se consigliato dal medico curante), perché questo potrebbe portare a disordini gastroenterici importanti;
– la modalità di urinazione e defecazione avuta fino a quel momento: Se le feci del cucciolo sono di consistenza normale e se non sono presenti tracce di sangue nelle urine e nelle feci. Inoltre non tutti i cuccioli sanno già quale è il “posto giusto” per andare in bagno, perché nessuno glielo ha insegnato nella maniera corretta. I nuovi proprietari con un po’ di pazienza e perseveranza potranno educarli anche a non sporcare la casa;
– eventuali visite mediche effettuate dal veterinario curante che aiuterebbero notevolmente la “gestione” del nuovo arrivato.
Purtroppo non sempre riusciamo ad avere tutte queste informazioni perché l’ultima casa dei nostri nuovi amici è stato un cassonetto della spazzatura o una delle strade della città. In questo caso bisogna contattare un veterinario per poter sapere se è presente il microchip e per poter dare le prime cure.
Da dovunque provenga i primi giorni saranno per lui pieni di preoccupazioni ed esperienze visive e olfattive nuove. Il nostro compito è rendere tutto piacevole e gradualmente “familiare”.
Se non è possibile riservare una stanza intera al nuovo amico, sarebbe giusto fargli trovare una cuccia accogliente, ciotole per acqua e croccantini, un collare (o ancora meglio una pettorina nel caso di un cane), dei vestiti vecchi con il nostro odore che saranno utili a non farlo sentire solo durante la notte e dei giochi adatti per la sua età. Nel caso di un gattino è necessario prendere la lettiera per i bisogni, tranne che non abbia la possibilità di urinare e defecare in giardino. Nel caso di un cagnolino, invece, per i primi mesi dovrà imparare gradualmente e con tanta pazienza a utilizzare giornali o traverse come “gabinetto”. Oltre ad una visita dal veterinario è importante chiedere informazioni all’ educatore su come poter affrontare questa nuova convivenza.
Per approfondire: Quando il “dottore” è il veterinario: tutto quello che bisogna sapere sugli animali domestici