Pubblicato il: 10/11/2015 alle 10:35
Realizzare un “sistema integrato di servizi sociali e socio-sanitari” a Caltanissetta al fine di garantire alcuni servizi indispensabili per i cittadini. Un intento perseguito da un tavolo tecnico costituito da associazioni e istituzioni che periodicamente si incontrano per pianificare la strategia di azione.
Alla riunione erano presenti l’assistente Sociale della Direzione Sanitaria – Referente per l'integrazione socio-sanitaria Rosaria Randazzo, in qualità di rappresentante dall'Asp che ha ospitato il tavolo, l’assessore alla Solidarietà ed Intercultura del Comune di Caltanissetta Piero Cavaleri, il dirigente dei Servizi Sociali del Comune Giuseppe Intilla, il rappresentante della Consulta del Terzo Settore Filippo Maritato, la direttrice del Modulo Dipartimentale di Salute Mentale Ritalba Mazzè,; l’assistente Sociale del Modulo di Dipartimeto Salute Mentale Tullio Miccichè, la Psicologa Responsabile del Centro Diurno di Caltanissetta Maria Cristina Lumia, e la Rappresentante della Cooperativa Sociale “Controluce” di Caltanissetta Alessandra Campanella.
L'incontro si è svolto in un clima di collaborazione e con un'unità di intenti che mira a cogliere l'opportunità di migliorare la qualità e l'organicità dei Servizi socio-sanitari sul territorio nisseno.
La complessità del problema psichiatrico richiede, infatti, un approccio globale e diversificato; proprio per questa ragione, l'attività del Tavolo Tecnico mira a elaborare dei progetti riabilitativi individualizzati, in una logica di rete, e a stimolare la creazione di relazioni e opportunità dei singoli individui, contribuendo così a contrastare la condizione di marginalità, di solitudine e di stigma tanto spesso associata alla malattia mentale.
Gli interventi prevedono, quindi, la promozione del benessere psichico delle persone in tutti gli ambiti della loro esistenza, grazie alla realizzazione di Servizi nell’ambito della residenzialità: nello specifico le Comunità Alloggio e i Gruppi Appartamento, con lo scopo di prevenire l'istituzionalizzazione sostenendo il paziente in alcune attività della vita quotidiana come, ad esempio, la preparazione dei pasti, l'igiene personale e degli ambienti, la cura del Sè; ed in risposta ai bisogni di socialità attraverso l'inserimento in Centri Diurni, configurandosi anche come un valido servizio di supporto alla famiglia.