Pubblicato il: 07/04/2024 alle 10:56
Ad Alicudi, la più piccola delle isole Eolie, le oltre 600 capre che si sono moltiplicate negli anni stanno diventando un problema. Specialmente perché il loro numero supera di gran lunga quella dei cento abitanti e stanno distruggendo colture e muretti a secco. Il sindaco, riporta Repubblica Palermo, ha deciso di regalare le capre agli allevatori di tutta Italia. Un’azione non condivisa dagli animalisti che temono che i capi finiscano dritti al macello. L’assessorato regionale all’Agricoltura, lo scorso 27 marzo, ha pubblicato un avviso per «l’alienazione gratuita delle capre selvatiche». Entro le 14 del 10 aprile, tutti gli allevatori italiani potranno acquisirle gratuitamente con un massimo cinquanta capi di bestiame, che dovranno trasportare via a loro spese. «Sono già arrivate moltissime richieste», dice a Repubblica il sindaco di Alicudi Riccardo Gullo. La presidente della Lndc Animal Protection, Piera Rosati, però non ci sta. Ha scritto all’assessore Luca Sammartino e al governatore Renato Schifani esprimendo «totale disapprovazione per questa decisione». «Passeranno dall’essere libere e serene a una vita di prigionia e sfruttamento – spiega l’attivista – per poi, probabilmente, finire al macello? La cosa paradossale è che l’isola di Alicudi, nel portale turistico gestito dalla Regione siciliana, viene descritta come un posto dove poter vivere a contatto con la natura. E invece ora da quella natura vogliono eliminare delle creature che ne sono parte integrante. Come al solito, a pagare saranno gli animali, per l’incapacità di gestione dell’uomo che, dopo aver importato sull’isola le capre, avrebbe dovuto effettuare adeguate attività di monitoraggio e controllo delle nascite, per evitare che si arrivasse a un numero eccessivo, se il problema è realmente questo».